Gazzetta di Modena

“Arcipelaghi Sonori” si apre tra Toscana e Sardegna

“Arcipelaghi Sonori” si apre tra Toscana e Sardegna

Dalle 21 nel parco di Villa Boschetti il Trio Tresca di Tartaglia, Castelli e Trotta A seguire musica sarda con le luneddas di Luigi Lai e l’organetto di Totore Chessa

20 agosto 2014
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SAN CESARIO. Stasera Artinscena prosegue con un doppio appuntamento organizzato nell’ambito della XII edizione del Festival di musica entica “Arcipelaghi sonori”. A partire dalle 21 nel Parco di Villa Boschetti ci saranno i canti e balli tradizionali toscani del Trio Tresca. Il loro repertorio comprende la musica tradizionale per ballo diffusa nell’area appenninica  centro-settentrionale dall’Umbria fino alla Liguria. Stefano Tartaglia al piffero, piva e flauto dritto, Giorgio Castelli alla fisarmonica e voce e Silvio Trotta alla chitarra e mandolino hanno un’esperienza ventennale nella ricerca e la riproposizione della musica popolare, presentando in modo schietto e coinvolgente tutti balli tradizionali sia “staccati” - come gighe, monferrine e manfrine - sia “di coppia” come polke, mazurke e walzer. L’uso di strumenti tipici popolari come il piffero e la fisarmonica rende i brani particolarmente originali, molto vicini a quello che la tradizione ha lasciato nelle valli appenniniche e lontani dal carattere del “liscio da balera”. A seguire i “Sonos de Sardignia” - Luigi Lai alle launeddas e Totore Chessa all’organetto - si esibiranno interpretando la tradizione strumentale della Sardegna. Luigi Lai è considerato il migliore esecutore della musica per launeddas attualmente in attività. Allievo dei due più grandi maestri della tradizione del Sarrabus, Antonio Lara ed Efisio Melis, Lai interpreta la musica per launeddas con accenti virtuosistici personali che caratterizzano le sue esecuzioni, in una sintesi tra l’intenso stile classico di Lara e il tumultuoso virtuosismo di Melis. Totore Chessa ha iniziato a suonare l’organetto a quindici anni, suonando prima i balli del suo paese e poi estendendo il suo repertorio di danze e tutta la Sardegna. Suonatore di raro virtuosismo, ha un’intensa attività concertistica, ma mantiene l’attività di suonatore di paese in un rapporto vivo con la tradizione. Domani sarà ospite invece un gruppo musicale straniero d’eccezione. Ritorna in Italia e si esibirà a San Cesario Nikola Parov, figura di primo piano della world music e della tradizione musicale balcanica. Di origini bulgare  ma residente da tempo a Budapest, è stato alla guida di diverse pregevoli formazioni, tra le quali ricordiamo gli Zsaratnok, più volte in concerto anche in Italia. Non meno importanti le sue partecipazioni nello spettacolare Riverdance di Bill Whelan e le collaborazioni con Marta Sebestyen.  Di recente ha dato vita ad un prestigioso quartetto, con artisti di primo piano della scena ungherese tra le quali la cantante Agnes Herczku, tra le più famose ed apprezzate, protagonista anche in altri ambiti musicali.

Nicola Calicchio