La civiltà contadina che resiste tra le mura dell’antica San Biagio
SAN FELICE. C’è un paese distrutto dal terremoto, nel cuore della Bassa, che ha deciso di non arrendersi. E di celebrare ancora una volta, in occasione della Sagra della Beata Vergine delle Grazie,...
SAN FELICE. C’è un paese distrutto dal terremoto, nel cuore della Bassa, che ha deciso di non arrendersi. E di celebrare ancora una volta, in occasione della Sagra della Beata Vergine delle Grazie, la civiltà contadina che la modernità vorrebbe a sua volta distruggere, perdendo valori che sono la storia e l’anima del popolo della Bassa. Siamo a San Biagio in Padule, frazione di San Felice, attorno alla chiesa oggi devastata che, pochi anni fa, venne scelta dalla Rai per girare le immagini suggestive della ficion su don Zeno Saltini. E che, prima ancora, venne preservata e valorizzata da don Giorgio Govoni, il compianto sacerdote ucciso dal dolore, per accuse tanto false quanto palesemente fantasiose, che i valori della civiltà contadina, assieme alla comunità di San Biagio, aveva deciso di salvare e ricordare.
Iniziate in settimana le cerimonie a carattere religioso, nel week end la “Festa dell’Aia” decolla con il programma ricreativo. Domani, nei campi che attorniano l’antica borgata così ferita, entrano in azione dalle 21 le storiche macchine per l’aratura funicolare e la trebbiatura del grano. Un esempio vero dei lavori che facevano nonni e nonne. Poi, sempre nei campi, toccherà all’aratura con i mitici Landini e le macchine d’epoca. Alla stessa ora spazio anche all’orchestra di Lisa Maggio. Domenica alle 17 una prova di potenza con aratro e trattori d’epoca e alle 21 di nuovo lo spettacolo delle macchine della storia contadina. La sagra si conslude martedì, tra dimostrazioni e musica folk. Il programma prevede tra l’altro una dimostrazione di lavorazione della canapa e di creazione del nostro “primo sale”.
Suggestiva poi la processione di domenica alle 18, con l’immagine della Beata Vergine delle Grazie (in memoria di un antico e ancora vivo miracolo locale), con il vescovo Pizzi e la banda. Durante tutti questi giorni poi sono in programma mostre di macchine e attrezzature agricole antiche. con parcheggi e servizio navetta per chi non vuole rinunciare anche alla buona cucina locale.(a.setti)