Gazzetta di Modena

Dall’Equipe a Battisti: sei anni di storia

Dall’Equipe a Battisti: sei anni di storia

Nomi illustri della musica e della cultura nell’albo d’oro della manifestazione

28 settembre 2014
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MODENA. Ha appena sei anni ed è già grande. “Modena 29 Settembre” si conferma manifestazione di punta del Comune e, in pochi anni, ha accresciuto i consensi di pubblico. Nella prima edizione del 2009 sul palco salirono Beppe Carletti, Caterina Caselli e Mogol mentre Maurizio Vandelli, leader storico dell'Equipe 84 che portò al successo il brano “29 Settembre”, tenne un applaudito concerto. Negli anni '60 Modena, come l'Italia, l'Europa e un po' tutto il mondo, aveva voglia di cambiare. In città l'incarnazione del movimento che stava avanzando erano i ragazzi del bar Grande Italia. «Per certi versi Modena era un po' la Liverpool italiana», aveva sottolineato Beppe Carletti nella prima edizione. Il secondo anno, nel 2010, vide Renzo Arbore ricordare Edmondo Berselli. Oltre ad Arbore, che confermò Modena come capitale del beat, arrivò in città anche Shel Shapiro che, proprio con Berselli, nel 2007 aveva realizzato lo spettacolo “Sarà una bella società”. «Edmondo era cresciuto con la mia musica e quindi in qualche modo non aveva preconcetti sugli essere umani e su quello che facevamo con le nostre band», sottolineò Shapiro. Nel 2011 furono i Nomadi ad esibirsi nel concerto finale sul palco di piazza Grande, chiudendo idealmente il triangolo dei grandi gruppi del beat italiano, dopo le esibizioni di Maurizio Vandelli dell'Equipe 84 e Shel Shapiro dei Rockes. Ma anche giovani musicisti animarono l’evento. Nel 2012 il beat modenese ricordò il cantautore Pierangelo Bertoli con i vari Enrico Ruggeri, Gerardina Trovato, Danilo Sacco, Luca Carbone e i Dik Dik. Il mondo del cantautore fu ricostruito in uno spettacolo in cui grandi artisti interpretarono i brani di Bertoli. «Le canzoni che ha scritto Pierangelo non sono state mai banali, hanno sempre affrontato dei problemi sociali», sottolineò Pietro Montalbetti dei Dik Dik. Toccò poi a Lucio Battisti essere ricordato, proprio lo scorso anno. A causa della pioggia il concerto venne spostato al PalaPanini. Il “canto libero” (e la musica) di Battisti vennero interpretati in diversi stili dai vari Alberto Fortis, Eugenio Finardi, Andrea Mingardi, La Formula 3, i Dik Dik e altri. (nic.cal.)