Gazzetta di Modena

L’INCONTRO CON IL PUBBLICO

Buffoni e l’impegno civico

Buffoni e l’impegno civico

SPILAMBERTO. Poeta tra i più noti nel panorama internazionale, ma anche studioso e traduttore dalla lingua inglese. Ha insegnato letteratura italiana all'Università di Cassino. Ha scritto libri sul...

29 settembre 2014
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SPILAMBERTO. Poeta tra i più noti nel panorama internazionale, ma anche studioso e traduttore dalla lingua inglese. Ha insegnato letteratura italiana all'Università di Cassino. Ha scritto libri sul "fare traduzione" (Indagine sul tradurre e l'essere tradotti), numerose le sue raccolte di poesia ed è anche narratore (Il servo di Byron, La casa di via Palestro). Ha saputo tessere relezioni con i giovani poeti, inserendoli nei "Quaderni italiani di poesia contemporanea" (Marcos y Marcos), di cui è curatore. La sua opera poetica "Poesie 1975-1912" è raccolta nell'Oscar Mondadori. Così il critico Roberto Galaverni ha tracciato il ritratto di Franco Buffoni che ieri, alle 10.30, ha incontrato il pubblico, nella Rocca Rangoni, per leggere sue poesie e parlare del carattere delle sue liriche che toccano persino situazioni e momenti cruciali della sua esistenza. Come il recente libro "Jucci" con cui Buffoni va alle radici di memorie, di sentimenti per una giovane scomparsa a 39 anni, nel 1980. Una storia tragica sul piano umano e intellettuale che rimanda anche alla condizione omosessuale dell'autore. Buffoni ha voluto leggere un inedito, dedicato a Benjamin che, per non cadere nelle mani dei nazisti si suicidò in un alberghetto. Il bersaglio è la Germania che, dopo essersi leccate le ferite della guerra, è ritornata arrogante, con "la nevrosi di ubbidienza".

La sua è poesia civile e anche su commissione. "La Repubblica me ne aveva chiesto una sulla Costituzione per il 2 giugno. Argomento difficile perché ci sono Costituzioni democratiche e dispotiche. Ho dedicato l'opera a Gobetti , martire massacrato dai fascisti, perché parlava di liberalismo. Era editore di poesia, tra cui "Ossi di seppia" di Montale". A Buffoni piace mettersi ai margini per cogliere i dettagli, come del "Gay-pride a Roma". Il gioco del tennis, nel libro "Quaranta a quindici" del 1987, viene affrontato come aspetto ludico a anche di nevrosi (si vince solo con un determinato punteggio), "come la vita nella sua meraviglia e nel suo orrore". Passa dalla "Guerra", per raccontare il rapporto del padre con la guerra, a "Roma" per registare le vicende, gli odori delle strade. Il suo è un rapportare la poesia alle diverse circostanze della vita.

Alle 10 doveva esserci l'incontro con Mario Benedetti, ma il cinquantanovenne poeta friulano è stato colto da un infarto una settimana fa. E ora è in coma in una clinica a Milano. Ma il critico e poeta Alberto Bertoni ha voluto ripercorre il suo lavoro, ricordandolo fondatore, con altri a Padova, della rivista "Scarto minimo", il suo trasferimento a Milano e la pubblicazione di suoi libri, tra cui "Tersa morte" (Mondadori), del 2013, di cui ha letto, dalla sezione "madre", cinque poesie. (m.f.)