"Vie", trenta spettacoli per sentirci europei
MODENA «Questa edizione di "Vie" è per noi un'edizione di festa, un importante anniversario. "Vie" compie dieci anni, e da dieci anni "Vie" è un luogo di incontro, di scambio, di ascolto, di visione di eventi, momenti, spettacoli del teatro di oggi». Pietro Valenti, direttore di Emilia Romagna Teatro Fondazione, presentando, ieri mattina, a Bologna, la nuova edizione del festival "Vie", non poteva che soffermarsi sulla valenza di una ricorrenza, il decennale, che certifica il radicamento di una rassegna divenuta appuntamento imprescindibile nel panorama teatrale, e non solo quello italiano
. Il festival organizzato da Ert infatti, degno sicuramente delle più prestigiose vetrine internazionali, a suo parere «vuole farci sentire cittadini di un'Europa che non è fatta soltanto di regole e protocolli, ma che continua ad essere uno straordinario luogo di creazione, di differenze, di progetti». Assieme a Daniele Gualdi, presidente di Ert, Massimo Mezzetti, assessore regionale alla Cultura, Gianpietro Cavazza, assessore alla Cultura del Comune di Modena e Alberto Ronchi, assessore bolognese alla Cultura, Valenti in questo modo ha introdotto uno dei grandi eventi culturali che tradizionalmente caratterizzano l'autunno modenese, dopo che per un anno la sua realizzazione era stata spostata alla fine della primavera. Dal 9 al 25 ottobre, infatti, quasi una trentina di spettacoli si alterneranno sui palcoscenici di Modena, Carpi, Castelfranco, Casalecchio di Reno, Vignola, e da quest'anno anche quello bolognese dell'Arena del Sole, entrata a far parte di Ert, oltre che, come già nella scorsa edizione, quelli delle zone terremotate, poiché «la festa di VIE non dimentica i comuni colpiti dal terremoto, ai quali affida l'apertura di questa edizione» ha voluto sottolineare Gualdi, «oltre ad una sorta di maratona di spettacoli nelle due giornate conclusive ed un laboratorio fotografico sul territorio, perché il teatro non è soltanto l'evento della scena, ma è anche, e soprattutto, un segno di vita, un processo di comunicazione, un'idea di comunità».
Tra prime assolute, prime nazionali o semplici repliche sarà ancora una volta la presenza di prestigiosi artisti stranieri ad impreziosire il festival, da Angelica Liddell a Jeton Neziraj e Toshiki Okada, dai Winters Family al Belarus Free Theatre, da Oskar Gomez Mata allo Zagreb Youth Theatre, per non parlare dello straordinario ritorno di Alain Platel e di Lisbeth Gruwez, che ci proiettano nella dimensione del teatro-danza cui appartengono pure il congolese DeLaVallet Bidiefono e la coppia Monika Gintersdorfen e Knut Klassen, che coniuga nel proprio originale linguaggio scenico la danza occidentale con quella tradizionale della Costa d'Avorio. Non sono poche peraltro pure le star italiane, fra cui Pippo Delbono e Danio Manfredini, Virgilio Sieni e Nanni Garella: di quest'ultimo, "Vie" ospiterà il debutto di "La persecuzione e l'assassinio di Jean-Paul Marat rappresentati dagli internati dell'ospedale di Charenton sotto la guida del Marchese di Sade", realizzato grazie ad un lavoro pluriennale con gli attori pazienti psichiatrici di Arte e Salute, che saranno in scena assieme allo stesso regista e a una delle attrici più sensibili del nostro teatro, Laura Marinoni.
Una spazio particolare sarà destinato alle compagnie emiliano romagnole, come il Teatro delle Albe, il CollettivO CineticO, Barokthegreat, Laminarie, il Teatrino Giullare e Chiara Guidi, che proporrà a Vignola la prima assoluta di un suo lavoro sul Macbeth. Gli esiti laboratoriali dei corsi di Claudio Longhi, delle Albe e di Elena Bucci animeranno il finale del festival nelle zone terremotate, mentre la confermata collaborazione con Node, il festival modenese dedicato all'incrocio tra musica e arti visive, porterà allo Storchi Ryoichi Kurokawa, artista giapponese di fama mondiale che ha attirato l'attenzione per le sue opere che assumono forme di installazioni, registrazioni e concerti. Il programma infine sarà arricchito da incontri con artisti e operatori, un convegno sul "Sistema teatro in Emilia Romagna" coordinato da Piergiorgio Giacché, da workshop con i fotografi teatrali Luca Del Pia e Chiara Ferrin, e da VieOff, dopofestival ad ingresso gratuito per il pubblico del festival prodotto dalla collaborazione tra Vie e Off Modena.