Gazzetta di Modena

Balelli, “Obiettivo sul fronte” Grande Guerra in fotografia a Modena

di Stefano Luppi
Balelli, “Obiettivo sul fronte” Grande Guerra in fotografia a Modena

Quasi 250 scatti dell’autore maceratese in mostra nelle sale di Palazzo Ducale Domani l’inaugurazione. A favore di Aut Aut il ricavato della vendita del catalogo

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MODENA. La fatica di scalare le montagne innevate, la carneficina delle trincee nelle quali si arrivava a combattere con mazze ferrate come nel Medioevo, il sacerdote che benedice prima della battaglia, donne e bambini nelle retrovie, i tanti paesaggi alpini tra cui le valli del Piave che “mormora”.

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Sono questi, e molti altri, i soggetti delle 240 immagini scattate durante gli anni della Prima guerra mondiale dal fotografo e militare maceratese Carlo Balelli che all'epoca, ventenne, realizzò centinaia di scatti partecipando al conflitto. Tutto ciò è da domani al 31 gennaio a disposizione del pubblico all'Accademia militare di piazza Roma dov'è allestita la mostra “Obiettivo sul fronte. Carlo Balelli fotografo nella Grande Guerra”.

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Una mostra - cui si aggiunge anche una piccola esposizione sui media al tempo della guerra e alcune vetrine con oggetti trovati nelle trincee - che occorre visitare per rendersi conto di quegli eventi storici. Le immagini, inoltre, sono spesso di alta qualità, soprattutto grazie alla maestria di Balelli nel fare risaltare nel forme in un bianco e nero bellissimo e molto innovativo per l'epoca. La prima guerra mondiale è, dal punto di vista mediatico, il primo conflitto che potremmo dire seguito con i “moderni” mezzi del giornalismo. Vero è che, a differenza di quanto accade spessissimo oggi, fotoreporter e giornalisti andavano materialmente al fronte. Avevano sempre una posizione privilegiata - anche i militari come Balelli e i suoi collaboratori - ma certo arrivavano sui campi di battaglia insieme ai soldati o immediatamente a seguire. L'appuntamento, ormai una tradizione dell'Accademia militare, espone immagini provenienti dagli archivi di Macerata composti da oltre 20mila scatti.

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«Mio padre è morto nel 1981 - spiega Emanuela Balelli, figlia del fotografo e curatrice insieme a Nicola di Monte, Ivano Palmucci e Giuseppe Trivellini - quando io ero appena diciottenne, ma ricordo che ne ascoltavo i racconti e il modo di fotografare. La generazione di fotografi della nostra famiglia è durata tre generazioni e io stessa mi occupo di insegnare storia della fotografia. Queste immagini hanno un grande valore storico perché mio padre tornò dagli anni della guerra con 2500 positivi». Ieri la presentazione è stata aperta dal comandante dell'Accademia militare Salvatore Camporeale: «Abbiamo inaugurato una bella tradizione dopo le mostre dedicate a D'Annunzio e alle collezioni private modenesi e del Museo civico: in questa occasione ci inseriamo nel centenario della Grande Guerra ancora in corso. In più c'è una occasione benefica, visto che il costo del catalogo (10 euro) andrà alla associazione “Aut Aut Modena onlus”». Ieri insieme ai numerosi sponsor (Fondazione Cr Modena, Maserati, Bper, DSV e Grandinetti) era presente anche l'assessore comunale al centro storico Tommaso Rotella: «Non bisogna dimenticare che Modena accoglie ogni anno i cadetti e li fa sentire come a casa loro. Quelle all'Accademia sono esperienze di qualità utili alla nostra città». Conclude Adriano Zavatti, presidente dell'associazione mutilati di guerra: «La solidarietà è anche uno dei nostri valori». La mostra è aperta ogni giorno a ingresso libero: lunedì-venerdì 10-12 e 15-19, www.obiettivosulfronte.it.