Modena, “Parenti Serpenti” debutta in scena con Lello Arena
“Parenti Serpenti”, di Carmine Amoroso per la regia di Luciano Melchionna, è lo spettacolo in scena al Teatro Michelangelo di Modena da domani a giovedì alle 21. Protagonista della...
MODENA. “Parenti Serpenti”, di Carmine Amoroso per la regia di Luciano Melchionna, è lo spettacolo in scena al Teatro Michelangelo di Modena da domani a giovedì alle 21. Protagonista della sceneggiatura resa celebre dal film di Mario Monicelli è un attore amato dal pubblico: con Lello Arena e Giorgia Trasselli, regia di Luciano Melchionna.
In scena un Natale in famiglia, nel paesino d’origine, come ogni anno da tanti anni. Un Natale pieno di ricordi e di regali da scambiare, in questo rito stanco che resta l’unico appiglio possibile per tentare di ravviare i legami famigliari, come il fuoco del braciere che i genitori anziani usano, ancora oggi, per scaldare la casa: un braciere pericoloso ma rassicurante come tutte le abitudini e le tradizioni. Un Natale a casa dei genitori anziani che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli cresciuti, e andati a lavorare in altre città. Uno sbarco di figli e parenti affettuosi e premurosi che si riuniscono, ancora una volta, per cercare di spurgare, in un crescendo di situazioni esilaranti e stridenti in cui tutti noi possiamo riconoscerci, le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui sono ormai intrisi. In quest’epoca in cui tutto e il contrario di tutto sono la stessa cosa ormai, con questa commedia si passerà dalle risate a crepapelle per il tratteggio grottesco, e a tratti surreale, dei personaggi al più turpe cambiamento di quegli esseri che da umani si trasformeranno negli animali più pericolosi e subdoli: i serpenti.
«È un Natale in famiglia un po' complicato – spiega Lello Arena – È importante capire le dinamiche che si possono scatenare in una famiglia in cui i genitori cominciano ad essere anziani. Cosa succede quando i genitori chiedono a qualche figlio di ospitarli?»
Mario Monicelli ne ha fatto un film con Paolo Panelli. Voi avete riportato la commedia a teatro.
«La commedia di Carmine Amoroso era stata scritta per il teatro e noi abbiamo ripreso quella edizione, anche se poi ne è stato fatto un film».
È un lavoro divertente e ricco di emozioni.
«È' una commedia dove il pubblico ride dall'inizio alla fine perché le situazioni che si creano sono molto coinvolgenti e divertenti. Alla fine però lo spettatore se ne va con un pensiero intenso. Vera comicità».
È vero che bisogna conservare le proprie radici anche quando è scomodo?
«Ognuno di noi viene geneticamente e geograficamente da un posto che ci segna per tutta la vita. Far finta di venire da un'altra parte ed essere figli di altri genitori non è una non fa bene...»
Il compito degli artisti è quello di produrre bellezza?
«Gli artisti hanno il compito di essere un antidoto alla sofferenza e di essere alternativi. Vedere un bel film, un concerto, uno spettacolo a teatro è una coccola che ognuno di noi si concede. Chi non lo fa perde l'occasione di, curarsi con la bellezza, con l'arte. Sono medicine senza controindicazioni molto potenti».
Il regista Melchionna ha detto che in teatro è meglio lasciare una lacrima anche a scapito di una risata.
«In una commedia è chiaro che la gente deve ridere. Se poi le cose sono talmente emozionanti che ci scappa anche una lacrima tanto meglio».
Come vedi il teatro italiano?
«Mi sembra vivace ed allegro e pieno di proposte. Fa molto piacere capire che c'è questo movimento positivo per chi si occupa di teatro ma soprattutto per il pubblico».