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Modena. Palazzo Carandini, salotto letterario del XIX secolo

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Modena. Palazzo Carandini, salotto letterario del XIX secolo

15 dicembre 2019
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Natale è arrivato. Mancano ancora due settimane, ma Modena è già uno splendore. Mi capita abbastanza spesso di trovarmi nei pressi del mercato Albinelli o Piazza XX Settembre. A proposito, avete visto quell'enorme Babbo Natale che esce dal selciato? Lo trovo fantastico! In teoria bisognerebbe farsi un selfie lì davanti e postarlo con l'# “augurimodena”. Anche stavolta, mentre tornavo verso l'auto, ho scoperto un edificio di cui ignoravo l'esistenza: Palazzo Carandini.

Si trova la civico 5 di via dei Servi ed è un palazzo signorile appartenuto alla famiglia Carandini. È stato un famoso salotto modenese del XIX secolo. Il personaggio di spicco di questa nobile casata (erano marchesi) fu Vittoria Trivulzio Carandini, moglie del marchese Giuseppe. Essendo una donna colta, intelligente e spumeggiante, fu subito benvoluta dalla “Modena bene” dell'epoca. Un epoca di salotti letterari, di idee e di grande fermento artistico.

A Modena c'erano due tipi di salotti: quelli cattolici e legittimisti, che andavano a braccetto con il Ducato e la Chiesa, attivi conservatori del potere e della “casta”; poi c'erano quelli liberali, aperti a nuovi pensieri e filosofie. Vittoria Carandini ospitava uno di questi. Anche se alcune amiche scontarono addirittura mesi di reclusione in monastero per le loro idee, Vittoria cercò sempre di mantenersi in buoni rapporti con il Ducato, non sbilanciandosi mai più di tanto. Il suo salotto, riadattato come tale nel 1824 da Gusmano Soli, ospitava principalmente poeti e musicisti, chiaramente di stampo liberale. Fu suo ospite anche il pittore Adeodato Malatesta, che lavorò per lei in diverse occasioni. Attualmente il palazzo è privato ed ospita una banca. Il suo portico, con una splendida cancellata in ferro, attirerà sicuramente la vostra attenzione. —

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