Gazzetta di Modena

Prima che ci venisse restituita la possibilità di muoverci fra regioni, ho organizzato una gita fuori porta in Romagna. L'intento era quello di vedere qualcosa di interessante e poco affollato per poi recarsi al mare. Così, visto che era in nota da un po' mi sono recata alla Rocca di San Leo.

Aggrappato ad uno sperone roccioso, quasi fondendosi ad esso, di questo imponente maniero si parla già nel VI secolo d.C. La sua posizione strategica lo vide oggetto di contesa per parecchi secoli, fino a quando non divenne proprietà dei Montefeltro, nel corso del XV secolo. Di qui passarono personaggi illustri, come Dante e San Francesco, mentre nei tempi moderni, Umberto Eco ha definito San Leo città più bella d'Italia, con una rocca e due chiese. Il castello di San Leo si raggiunge agevolmente a piedi, parcheggiando all'ingresso del paese, ma è in funzione anche un servizio navetta al costo di un euro per persona.

Il percorso di visita vi porterà a scoprire i cortili della rocca, con vista stupefacente sulla Valmarecchia,ed i suoi interni, partendo dalle celle di punizione. Dal 1631 infatti la rocca passò di proprietà alla Chiesa, che ne fece una delle più aspre carceri italiane. E' qui infatti che finì i suoi giorni, il controverso personaggio del Cagliostro, condannato per eresia alla pena di morte, poi tramutata, da Papa Pio VI, in carcere a vita. Ora la cella è visibile, ma un tempo non aveva porte, tant'è che il prigioniero fu calato da una botola nel soffitto. Una piccola feritoia permetteva alle guardie di osservarlo costantemente, mentre una piccola finestra faceva entrare un po' di luce. Al primo piano del castello è visitabile anche un museo dedicato all'Inquisizione ed agli strumenti di tortura all'epoca. Non sono originali, ma finemente riprodotti.

Consiglio a tutti la visita di questo gioiello tutto italiano, assieme al suo delizioso borgo, fra i più belli d'Italia. —