Riapre l’estivo e tra Ennio e Jungle Jazz è subito gran cinema
I 400 COLPI giovedì 30 giugno 2022 di Alberto Morsiani Tra i film in uscita al chiuso segnalo il thriller “Gold”, sceneggiato, diretto ed anche interpretato dall’australiano Anthony Hayes. La cosa migliore del film è l’ambientazione, il deserto dell’outback australiano, che sta come spesso accade per un mondo andato a catafascio, guerra o cataclisma non importa. Un uomo lercio e provato (Zack Efron) arriva dal nulla su un treno col miraggio di un lavoro, a cui dovrebbe portarlo un altro disperato. Una grossa pepita d’oro trovata lungo la strada cambia tutto.
Un survival movie che si rifà a un immaginario riprodotto, copiato, celebrato, a partire da “Greed” di Von Stroheim attraverso i vari “Mad Max”, anche se qui il tema non è l’avidità, ma la sopravvivenza in un mondo inselvatichito, la perdita di controllo e la scoperta di una dimensione interiore irrazionale.
Esce anche la commedia francobelga “Mistero a Saint-Tropez” di Nicolas Benamou, ambientata in Costa Azzurra anni ’70 del secolo scorso, protagonista un ispettore che è una specie di Maigret posseduto dall’anima di Clouseau, mandato a indagare nella villa di un miliardario produttore di birra che ha subito un tentativo di omicidio.
Una farsa che fa la parodia di un giallo. L’evento della settimana è però la sospirata apertura dell’unica sala all’aperto rimasta in città, il Supercinema Estivo. Inaugurazione domani sera con l’anteprima di un film-concerto dedicato all’Amazzonia, “Jungle Jazz”, introdotta dalla cantante protagonista Karine Aguiar. Sabato 2 si apre la rassegna “Accadde domani” dedicata a un anno di cinema italiano, ed è subito “Ennio” di Giuseppe Tornatore, lo strabiliante documentario sul leggendario compositore Morricone.
Tra aneddotica e archivio cinematografico, uno svelamento seducente che non si vorrebbe finisse mai, una intervista fluviale e una conversazione franca, a trecentosessanta gradi, che riprende argomenti e andamento cronologico del libro “Ennio. Un maestro” (2018) dello stesso regista, in cui emerge il tono disteso, modesto, autocritico con cui Morricone si era concesso alle sue domande.
Domenica 3 è la volta di “Il ritratto del duca” di Roger Michell, la storia vera di un uomo che nel 1961 si è introdotto nella National Gallery di Londra per rubare un pregiato dipinto di Goya per protestare contro la BBC che fa pagare il canone di abbonamento tv agli anziani e ai veterani di guerra. Il brillante ritratto di un simpatico perdente, di un dotato autodidatta. Lunedì 4 da non perdere “ The French Dispatch” di Wes Anderson, la storia in un lungo arco di tempo della redazione di un quotidiano americano, e insieme un monumento alla grazia con un flusso ininterrotto di dialoghi scintillanti e una parata di grandi attori , un patchwork ammaliante di piccole storie incastonate concepite come tanti capitoli visivi, meticolosamente realizzati a colori o a disegni animati.