Gazzetta di Modena

I 400 colpi

Tra la Siccità di Virzì e la Rimini di Seidl c’è l’eterno Fassbinder

Alberto Morsiani
Tra la Siccità di Virzì e la Rimini di Seidl c’è l’eterno Fassbinder

29 settembre 2022
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MODENA Un nuovo film italiano presentato alla Mostra di Venezia approda da oggi nelle sale modenesi. In “Siccità” di Paolo Virzì c’è l’apocalisse romana nel deserto. In città non piove da lungo tempo, il Tevere è a secco e le abitudini delle persone sono cambiate. Una commedia amara tra Covid-19 e crisi ecologica in cui il regista affronta un cinema corale nuovo per lui.

Tra la strada, le case, l’ospedale e i social, alcuni dei più importanti attori italiani entrano ed escono dal film come in uno short cut alla Altman con un fantasma dall’alto che arriva dal Vittorio De Sica di “Il giudizio universale”. Al Filmstudio 7B prosegue con grande successo la programmazione dello splendido “Maigret”: il corpulento Depardieu regala al celebre commissario di Simenon una gravitas fisica e morale, e la regia sopraffina di Patrice Leconte colora la narrazione di un caso di ragazza uccisa della tenerezza, pietas e malinconia tipiche del suo cinema. Una ragazza assassinata anche in “La notte del 12” di Dominik Moll, alla sala Truffaut da domani a domenica: un noir malinconico che richiama “Zodiac” e riflette su un’umanità incapace di accettare il mistero degli altri. In un paesino di montagna nella Francia sud-orientale la giovane Clara viene orribilmente uccisa da uno sconosciuto che le dà fuoco in strada.

Da poco arrivato a capo della polizia giudiziaria di Grenoble, il giovane capitano Yohan indaga sulla vita privata della ragazza, sulle sue frequentazioni e sulle sue abitudini, per cercare il colpevole. Dietro la tranquillità della provincia anonima si celano come sempre segreti e misteri, ma il caso di Clara rischia di diventare uno dei tanti destinati a rimanere irrisolti. In rassegna, la sala Truffaut propone alcuni appuntamenti di prestigio. Stasera è in cartellone “Rimini” di Ulrich Seidl, prima parte di un dittico sulle traiettorie di vita di due fratelli austriaci l’indomani del funerale della madre.

Qui Richie Bravo è un cantante-gigolò per turisti attempati in una Rimini fuori stagione, seguito da uno sguardo cinico sulle bassezze del corpo e dell’animo umano. Martedì 4 primo appuntamento con una rassegna di film restaurati di Fassbinder a 40 anni dalla scomparsa. “Le lacrime amare di Petra von Kant” (1972) racconta l’impossibile amore tra una stilista e una affascinante proletaria: un feroce e lucido melodramma sociale sulle relazioni personali impostate come rapporti di potere.

Da non perdere infine, mercoledì 5, anch’esso presentato a Venezia, “Le favolose” di Roberta Torre, che incontrerà il pubblico in sala. Sette amiche trans celebrano la scomparsa di Antonia, che la famiglia ha seppellito con vestiti da uomo, strappandole così l’identità. Tra finzione e realtà, tra interviste e burlesque, il film volteggia con le sue protagoniste quando Torre vira sul fantastico e va nell’oltretomba delle sue allucinazioni visive. l