Modena. Ai Giardini ducali ecco Shame
La band inglese post punk in “prestito” da Soliera
Modena È un prologo d’autore, “prestato” da Arti Vive Festival di Soliera, a dare il la alla stagione dei Giardini ducali di Modena.
Nella serata di martedì 4 luglio è in programma il concerto della band “Shame”, in uno dei soli due concerti in Italia del loro tour. Lo spettacolo nasce sulla scia dell’album “Food For Worms”, il nuovo disco uscitoa febbraio. Terzo capitolo di una storia iniziata con con “Songs of Praise”, e “Drunk Tank Pink” Il quintetto post-punk di South London rappresentano una delle realtà più interessanti del panorama musicale internazionale.
Dopo essersi fatti strada attraverso la crisi di identità nel loro secondo album, gli Shame sono arrivati a maturità con “Food for Worms”. Per la prima volta, la band non ha cercato di trovare l’ispirazione scavando dentro se stessa, ma cercando di catturare il mondo che li circonda. “Nonostante il titolo poco romantico, "Food for worms" (trad. Cibo per vermi) è infatti il disco che apre il ruggente mondo degli Shame alla melodia e ai sentimenti, in particolare quello d'amicizia, del bisogno di fiducia negli altri, dei rapporti che mutano. «Il titolo dell’album - spiega il band-leader Charlie Steen - è un’espressione comune nel Regno Unito, si può interpretare in un’ottica triste, ma anche in prospettiva, come quando si contempla l’oceano e ci si sente minuscoli, ma in pace con se stessi. Esprime un conflitto che riguarda tutti, perché la fine è inevitabile, fa parte del ciclo della vita, ma non è così semplice capire come godersi il proprio tempo. E la rinascita; in fondo persino la morte ci fa rinascere riconsegnandoci a madre natura. Come cibo per vermi, appunto. Sì, per noi questo è un nuovo inizio, tra malinconia e speranza». «La Lamborghini dei dischi degli Shame», così Steen ha definito il disco. «La Lamborghini hai sempre voglia di portarla in giro, di metterla in mostra, no?», aggiunge. Quanto ai testi, Steen confessa di essersi ispirato a Lou Reed. «È l’artista che mi ha influenzato di più nella vita, basta un ascolto per rimanere colpiti dalla semplicità dei suoi testi, e questa è una qualità così rara e difficile da ottenere… Le sue canzoni sono come fiabe o filastrocche che ti restano dentro per sempre: essenziali, dirette, immediate». Come anticipato, sul palco saliranno anche Heron King, il progetto solista del perugino Alessandro Bianchi, e i bolognesi Korobu. Alla fine il dj set a cura di Laika Mvmnt.