Gazzetta di Modena

Il cartellone

Modena. «La nostra Compagnia di pazzi vi divertirà e vi commuoverà»

Nicola Calicchio
Modena. «La nostra Compagnia di pazzi vi divertirà e vi commuoverà»

Antonio Grosso presenta lo spettacolo da stasera al Michelangelo

24 ottobre 2023
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Modena 1945 fine seconda guerra mondiale, due infermieri gestiscono un manicomio con soli 3 pazzi, alle pendici di un paesino ai confini con la Campania e la Basilicata. La guerra si svolge nelle vicinanze, ma in questo manicomio, nulla succede, queste cinque persone vivono la loro vita, come se intorno non fosse successo nulla, gli infermieri non si comportano da infermieri, ma con i loro pazienti c’è una confidenza come se convivessero tutti sotto lo stesso tetto.

Di questo tratta la commedia “Una compagnia di pazzi”, scritta e diretta da Antonio Grosso, in scena al teatro Michelangelo di Modena il 24 e 25 ottobre, alle ore 21. In scena, oltre a Grosso, anche Antonello Pascale, Francesco Nannarelli, Gioele Rotini, Gaspare Di Stefano e Natale Russo. È un manicomio quasi dismesso, dove sono rimasti soltanto Umberto taciturno, un cantante rinchiuso dal regime fascista perché troppo vicino ad ambienti comunisti, Federico un uomo di 60 anni non parla quasi mai, rinchiuso in manicomio perché omicida di un gerarca fascista, e Benni un ragazzo che vive da anni in ospedali e manicomi psichiatrici, abbandonato sin dalla nascita. L’armonia viene interrotta, una settimana al mese, dal direttore del manicomio, un uomo molto severo, cinico che sfiora momenti di “malvagità”. Un giorno viene scoperto, da uno dei “pazzi”, una cassaforte nell’ufficio del direttore, da qui i nostri protagonisti, pensando che ci sia del denaro o pietre preziose, escogiteranno un piano per aprire la cassaforte, scappare con il bottino e conquistare una libertà meritata.

«In questa commedia c'è una sorte di armonia familiare – spiega l'attore e regista Antonio Grosso - I due fratelli-infermieri gestiscono questo manicomio che dovrebbe essere chiuso ma c'è un direttore che si ostina a tenerlo aperto. E' un uomo che si fa rispettare anche con la forza perché ha un progetto tutto suo. E' tutta una sua copertura in attesa di mandare tutti a quel paese».

Si parla di un tema forte ma lei lo racconta con tanta ironia.

«Qui abbiamo alzato un po' il tiro. Con gli anni si cresce e si ha la giusta esperienza per affrontare determinati temi, determinate situazioni artistiche ed il gruppo è quello storico che mi affianca da sempre. Abbiamo confezionato un prodotto che sicuramente emozionerà chi ci verrà a vedere. In questa commedia c'è tutto: c'è poesia, c'è dramma, c'è comicità, c'è musica».

Insomma, uno spettacolo che commuove e che diverte.

«Come tutti quelli che ci caratterizzano da alcuni anni a questa parte. Poi è una storia italiana ed io cerco sempre di raccontare storie che appartengono alla nostra cultura».

Qualche anno fa al Michelangelo entusiasmò i modenesi con “Minchia, signor tenente”.

Lei lo ha definito uno spettacolo fortunato. Perché?

«Eravamo un gruppo sconosciuto ma con questo lavoro abbiamo collezionato più di 550 repliche e ci ha dato la possibilità di entrare nello staff system teatrale italiano. Facciamo delle tournée dignitosissime in teatri che allestiscono cartelloni molto importanti. Siamo felici perché il lancio ce l'ha dato proprio questo spettacolo».

E adesso ritorna al Michelangelo con gli stessi attori di allora.

«In tutti i miei spettacoli io ho sempre lavorato con Antonello Pascale. Per la nuova commedia “Compagnia di pazzi” mi piaceva riunire di nuovo gli stessi protagonisti di “Minchia, signor tenente”. Noi siamo una famiglia teatrale ed mi è sembrato bello ritornare a lavorare con i vecchi compagni di viaggio».

Perché venire a vedere questo spettacolo?

«Modena mi ha sempre accolto favorevolmente quando abbiano presentato “Minchia, signor tenente” e “Venerdì 17”. L'entusiasmo che abbiamo ricevuto al Michelangelo lo abbiamo riscontrato poche volte negli altri teatri italiani. Visto che le persone sono rimaste così entusiaste nel passato, le invito di nuovo a teatro a vedere questo nuovo spettacolo e noi cercheremo di regalare le stesse emozioni riscontrate in passato».