Gazzetta di Modena

Modena, il Belcanto strega anche Lione e si trasforma in un festival

di Paola Ducci
Modena, il Belcanto strega anche Lione e si trasforma in un festival

Missione compiuta in Francia all’insegna dello scambio culturale: «Nel 2024 a Modena evento nazionale con opere, concerti, conferenze»

14 dicembre 2023
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LIONE. Nella “Temple du change” di Lione, quella che fino alla fine del Settecento era la Borsa di scambio della città (oggi tempio protestante utilizzato anche come sala da concerto) è andato in scena uno scambio culturale tra Italia e Francia in cui il Belcanto italiano e, nello specifico, quello modenese, è stato il protagonista assoluto.

LA COLLABORAZIONE

Una collaborazione nata grazie alla partnership tra il progetto modenese “Modena città del Belcanto e l’Istituto italiano di cultura” di Lione che ha visto esibirsi, davanti ad una sala gremita, il soprano Aida Pascu, il tenore Matteo Lippi e il baritono Davide Peroni, con Francesca Pivetta al pianoforte.

Il programma, molto apprezzato dal pubblico in sala, ha presentato due protagonisti del melodramma italiano, Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini attraverso aspetti molto diversi della loro produzione lirica: i grandi successi operistici e la meno nota produzione vocale da camera.

Non sono però mancati nella serata arie celeberrime che hanno emozionato il pubblico lionese, tra cui “Un bel dì vedremo” dalla Madama Butterfly di Puccini e il brindisi della Traviata di Verdi.

IL PROGETTO

Il progetto Modena Città del Belcanto, che sta vedendo una importante internazionalizzazione in diversi paesi europei, è nato sulla scorta di una prima esperienza-pilota realizzata nel 2004 con il corso di perfezionamento in canto lirico che aveva come docenti Luciano Pavarotti, Mirella Freni, Raina Kabaivanska e Leone Magiera e dal 2016 è diventato un protocollo siglato dal Comune di Modena, dalla Fondazione di Modena, dal Teatro Comunale e dal conservatorio Vecchi Tonelli.

«Ma c’è una novità – sottolinea il direttore artistico del Teatro Comunale Aldo Sisillo - a partire da maggio 2024 (date da definirsi) il progetto evolverà in “Modena Belcanto Festival”, manifestazione di rilievo nazionale dedicata alla lirica con concerti, opere di repertorio, conferenze, musica antica, nuova musica e produzioni multimediali diffuse nella città. Siamo all’inizio di una nuova fase di questo progetto che potrebbe portare a uno sviluppo ulteriore offrendo ancora maggiori occasioni di esibizione per i giovani che vengono a perfezionarsi nella nostra città».

LO SPETTACOLO

La trasferta di Lione è stata però anche l’occasione per assistere allo spettacolo «Fugacités Danse hip-hop» presso Salle Sainte-Hélène, uno spettacolo del Concert Hosteldieu, partner del Teatro Comunale di Modena nel progetto europeo su Johan Sebastian Bach Eumut, che ha il compito di promuovere la musica barocca anche tra le nuove generazioni, a cui è seguito un incontro con il direttore artistico Franck-Emmanuel Comte che l’estate prossima sarà a Modena per un’altra iniziativa sempre dello stesso progetto organizzata in città dal Teatro Comunale.

E se nella tarda primavera è prevista una esposizione su Bach, il cortile del Melograno, sede dell’istituto d’arte Venturi e spazio utilizzato ormai da dopo il Covid dall’istituzione modenese per la stagione estiva, nel mese di luglio vedrà anche uno spettacolo della compagnia francese.

L'AVVENTURA FRANCESE

L’avventura francese modenese del Belcanto fa parte di un amplissimo progetto che punta alla valorizzazione del canto lirico italiano, proprio in un momento storico in cui quest’arte canora è stata proclamata dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità.

Dalla scuola modenese hanno spiccato il volo artisti come Maja Kovaleska, Ruzan Mantashyan, Marco Caria, Matteo Lippi che sono stati allievi di Mirella Freni e stanno facendo carriere internazionali, cosi come Maria Agresta, Vittoria Yeo, Veronica Simeoni, Matteo Del Sole e Chiara Isotton che sono solo alcuni degli allievi di Raina Kabaivanska.