Gazzetta di Modena

La storia

Libreria Incontri a Sassuolo, «un incrocio di idee, persone e contenuti»

di Laura Solieri
Libreria Incontri a Sassuolo, «un incrocio di idee, persone e contenuti»<br type="_moz" />

Ivonne Merciari e Laura Broglia: «La differenza la fanno le persone, noi investiamo sul fattore umano»

15 gennaio 2024
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SASSUOLO. Nel 2005, dopo averci lavorato a lungo come dipendenti, Ivonne Merciari e Laura Broglia hanno rilevato la Libreria Incontri in Piazza della Libertà a Sassuolo, fondata nel 1979 da Daniela Frigieri e i suoi fratelli Marco e Wainer, libreria storica che ha sempre sostenuto e stimolato il fermento culturale della città e limitrofi. C’è poi la casa editrice, Incontri Editrice, nata nel 1989, con titolare Frigieri, che nel corso del tempo, oltre alla storia locale, ha allargato il suo catalogo con la narrativa, la saggistica e la poesia.

«Siamo una libreria generalista, offriamo una variegata selezione di titoli di narrativa e saggistica di ogni genere in 170 mq circa di esposizione – raccontano Ivonne e Laura - Un'intera stanza è adibita a bambini e insegnanti e abbiamo un occhio di riguardo per l'editoria medio-piccola, specializzata e locale, che nelle librerie di catena spesso non ha visibilità».

Il nome “Incontri” è esplicativo di volontà di incontro, scambio, condivisione, comunità. Di persone, idee, contenuti. «Una delle fortune di questo lavoro è certamente incontrare dal vivo alcuni autori. Per esempio ci è capitato con Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Galimberti, Zagrebelsky, Ameya G. Canovi, Alba Donati, Michela Marzano, Alberto Angela e altri – ricordano le titolari - Due aneddoti significativi e particolari, tra l'altro relativi a due 'eccellenze letterarie' della provincia di Modena, sono stati comparire e improvvisare qualche battuta in una piccola scena del documentario "Giorni in prova. Emilio Rentocchini poeta a Sassuolo", regia di Daria Menozzi (Vivo Film, 2006) che si svolge all'interno della libreria, suo luogo di abitudine, e accompagnare Sandro Campani, carissimo amico, nel suo percorso autoriale, che oggi scrive per Einaudi». Più che la clientela sono cambiati gli input per avvicinarsi al mondo dei libri, soprattutto per quanto riguarda i ragazzi: ora Instagram e Tik Tok sono fondamentali, creando anche veri e propri casi editoriali. Per quanto riguarda gli adulti, a creare curiosità e voglia di approfondire, oltre alle trasmissioni e ai giornali si è aggiunto in modo preponderante Facebook, soprattutto sui temi di attualità e biografie. Restano poi i cosiddetti lettori forti: appassionati di un genere o di un altro, addetti ai lavori, fidelizzati grazie al consiglio giusto, in cerca di evasione e di qualche ispirazione tra gli scaffali e soprattutto i più piccoli, sempre desiderosi di ascoltare e leggere nuove storie.

«Qui organizziamo eventi letterari e piccole mostre artistiche per fare conoscere gli autori emergenti, collaboriamo attivamente con associazioni locali e la biblioteca per la presentazione di libri, siamo la libreria di riferimento a Sassuolo per il Festival della Filosofia, collaboriamo ad iniziative scolastiche, ospitiamo ragazzi per l'alternanza scuola-lavoro; tra i nostri scaffali, insieme ai libri, si può trovare oggettistica handmade che promuove la creatività e i cd autoprodotti o prodotti da etichette indipendenti di cantautori locali – spiegano Laura e Ivonne - Forse la ricetta vincente è investire in tutti i sensi sul fattore umano perché alla fine la differenza la fanno le persone, e possono continuare a farla. Fa piacere sentirsi dire sempre più spesso che si preferisce acquistare in libreria piuttosto che online. I lettori come più in generale i consumatori consapevoli, fanno e faranno moltissimo per la sopravvivenza delle librerie indipendenti come per quella di tutti i negozi. Si tratta anche di fare qualcosa per la sopravvivenza del senso di comunità, che passa anche attraverso le vetrine illuminate che si guardano passeggiando, che accendono, caratterizzano e vivificano i paesi e le città. In un mondo iperstimolante e veloce – concludono Laura e Ivonne - si rischia l'approssimazione della conoscenza e questo si ripercuote a 360° abbassando l'asticella del potenziale umano. Sensibili alla parola e a questo fenomeno, stiamo dalla parte di chi si prodiga per almeno contenere l'andamento di quell'asticella. L'orizzonte non è roseo ma noi abbiamo speranza, altrimenti non faremmo questo lavoro».