Gazzetta di Modena

Il libro

«Porto in Italia per la prima volta la vera storia di Billy The Kid»

Cristiana Minelli
«Porto in Italia per la prima volta la vera storia di Billy The Kid»

Il professor Aldo Setaioli ha tradotto la biografia del celebre bandito del West

18 gennaio 2024
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Alla fine, dopo tanti classici, anche al più incallito degli studiosi, tocca metter mano a una fondina. E sparare. Metaforicamente, d’accordo, ma è il West. Con «Pat Garrett. L’autentica vita di Billy the Kid» (pp.176, € 15,00), Lorenzo De Medici Press mette a scaffale, per la prima volta in Italia, la biografia – o meglio la storia autentica della vita – del più famoso bandito del Far West scritta dallo sceriffo Pat Garrett, che, dopo avergli dato la caccia, lo uccise nel 1881. Traduzione, introduzione, note e cura sono del professor Aldo Setaioli, docente di Lingua e Letteratura Latina all'Università di Perugia, autore di tante traduzioni, toscano di nascita, modenese d’adozione. «Si tratta del libro più interessante sul celebre bandito, perché scritto dal suo uccisore – ha detto – aiutato da un "ghost-writer" (Marshall Ashmun - Ash- Upson) in vena di citazioni epiche (e a volte liriche), che non è stato sempre facile identificare». «Il libro, pubblicato per la prima volta nel 1882, porta però solo il nome di Garrett come autore, anche se i due si divisero i profitti e restarono sempre amici». 

Professor Setaioli, dai diari di anime romantiche al selvaggio West. Un lavoro il suo, davvero senza confini…

«Con queste ormai numerose traduzioni di opere assai diverse tra loro ho cercato sia di assecondare un gran numero d’interessi cui non avevo potuto dedicarmi prima a causa dell’impegno accademico, sia di far conoscere ai lettori italiani opere mai prima tradotte nella nostra lingua. Lo sono tutte, tranne quella poetica di Konstantinos Kavafis, presentato però in maniera, credo, originale».

Un’opera?

«Che ha un fascino particolare per me. Durante lunghi soggiorni negli USA ho avuto modo di visitare più volte tutti i luoghi delle imprese di Billy the Kid e di deporre, secondo l’uso locale, una monetina sulla sua tomba, a Fort Sumner. Mi interessano anche aspetti di tipo caratteriale e ‘biografico’ – tanto dal punto di vista di Billy quanto da quello del suo antagonista Pat Garrett, di certo più direttamente coinvolto di qualsiasi altro biografo – e letterario, soprattutto nella parte in cui Garrett (o il suo “ghost-writer”) rappresenta il Kid come un eroe epico attraverso le numerose citazioni dei poemi di Walter Scott, ma anche come un fanciullo mai cresciuto, attraverso le citazioni liriche da Alfred Tennyson, per esprimere il suo amore per la madre, e di Edward Young, per descrivere l’abbandono del bandito a un sonno ristoratore dopo un’ardua e quasi impossibile impresa. Una vera sfida al lettore (e al traduttore), chiamato a riconoscere e individuare queste citazioni».

«Patrick Floyd Jarvis Garrett (1850-1908) – scrive Setaioli – fu eletto sceriffo della contea di Lincoln, nel Nuovo Messico, nel 1880. Ebbe anche la nomina a Deputy US Marshal (agente federale aggiunto), che gli permetteva di inseguire i ricercati oltre i confini dello stato. Gli venne quindi affidato il compito di arrestare, o comunque eliminare, il famoso fuorilegge. \[…\] Cacciatore di bufali in Texas nel 1876, vi aveva ucciso un uomo, che dopo una zuffa a mani nude tentava di ucciderlo con un’ascia. \[…\] Si trasferì in seguito a Fort Sumner, nel Nuovo Messico, dove fu barista e successivamente mandriano per conto di Pedro (Pete) Maxwell, nella cui casa avrebbe poi ucciso il Kid. \[…\] Parecchi anni dopo, anche Pat Garrett venne ucciso in un agguato, sebbene non si sia mai saputo con precisione da chi».

Uno sceriffo «che non era un santo» che ha voluto rendere giustizia al lato buono del fuorilegge e difendersi dall’accusa di averlo fatto fuori a tradimento. Sperando di poter aggiungere qualche dollaro alla sua ricompensa per aver tolto di mezzo Henry McCarty, alias, William H. Bonney, altrimenti noto come il Kid. Nel dicembre del 1901 il Presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt lo nominò uno dei tre ‘pistoleri della Casa Bianca’. Dopo alterne vicende, venne ucciso in un agguato, sebbene non si sia mai saputo con precisione da chi. Fra emigranti texani, indiani, guerre, sparatorie, prigionie ed evasioni, questa saga del West ha tutta l’aria del bandito che appare, a pagina 14, nell’unico scatto esistente di Billy the Kid, immortale.