Gazzetta di Modena

L’esposizione

Modena, tutte le “sfumature” femminili nella mostra di quattro artiste

Michele Fuoco
Modena, tutte le “sfumature” femminili nella mostra di quattro artiste

Alla galleria Condotto, fino al 10 marzo, le opere pittoriche di Roberta Barani, Chiara Napolitano, Maria Neola e Laura Segatori

05 marzo 2024
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È tutta al femminile la mostra “Occupate”, fino al 10 marzo (da martedì a domenica 15-19), presso Condotto Spazio Arte, in via Rismondo 55A, con le opere di Roberta Barani, Chiara Napolitano, Maria Neola e Laura Segatori. La curatrice della mostra, Mariarita Brucato, attribuisce alle donne artiste la capacità, «di possedere uno strumento eccezionale per esorcizzare paure, guarire lesioni e liberarsi. Gli artisti hanno un accesso privilegiato all’inconscio, godono di una corsia preferenziale per entrarci e per sublimarlo, nonostante questo, a volte, sia fonte di sofferenza. E questo è un tratto comune, condiviso dalle quattro artiste». Nella pittura le donne portano il loro vissuto, per cui l’opera acquista quasi il carattere autobiografico, mettendo in luce che spesso non c’è distanza tra arte e vita.

Nell’esaltazione della bellezza si svolge il lavoro di Roberta Barani che porta, in tele di grande formato, le sue “creature”a manifestare vitalità, la gioia di vivere. L’artista di Massa Carrara ne arricchisce la presenza con particolari, anche di abbigliamento, che sanno evocare descrittivamente ma anche incisivamente il carattere di una figura di vibrante naturalezza. Ma non c’è rinuncia ad una indagine psicologica che la conduce a percepire una certa malinconia, come quella che si manifesta attraverso gli occhi del ritratto di “Aurora”. Di spalle si presentano le donne concepite da Chiara Napolitano in un orizzonte di attesa. L’artista di Carpi mira ad un’opera intesa come esperienza interiore, ad un grafico di sentimenti non rivelati, ad un “altrove” come indicazione del proprio destino. È un atteggiamento enigmatico che assumono queste figure, senza identità, che si connotano di un vivace abbigliamento strutturato con geometrie di variegati colori in cui trovare una certa condivisione di presenza, di prospettive, di bisogni per un futuro più sereno.

Donne nella loro potenza anche fisica fa emergere Maria Neola nelle sue opere, dove il corpo umano viene presentato nel vigore delle muscolature, nelle membra proiettate nello spazio della tela, in una sospensione anche di senso. «È il tentativo di decifrare il tessuto dell’esistenza che l’artista modenese, abile nel disegno, rappresenta – nota la Brucato – nei corpi incompiuti che precipitano sotto il peso della vita, si intrecciano, si sostengono seguendo un’evoluzione».

Piena libertà di rappresentazione afferma Laura Segatori nei suoi dipinti che mettono a nudo la vita intima e privata. La pittura si manifesta come aperta disponibilità dell’artista romana a raccontare la donna in pose, abbandoni su una poltrona vintage. Ciò si pone come una serie di esperienze integrate, con disinvoltura, nella propria esistenza. È come «cogliere – sostiene la curatrice della mostra – tutte le sfumature espressive della figura femminile, sola con se stessa».