Gazzetta di Modena

Arte

I “ Capricci” di Wainer Vaccari alla Carlocinque di Milano

Michele Fuoco
I “ Capricci” di Wainer Vaccari alla Carlocinque di Milano

Trentacinque opere dell’artista per un nuovo “teatro dell’assurdo”. In catalogo anche un componimento poetico di Alberto Bertoni

13 marzo 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Nessun testo critico, ma un componimento poetico di Alberto Bertoni, docente di letteratura italiana contemporanea e di Poesia italiana del Novecento all’Università di Bologna, nel catalogo che accompagna la mostra “Capricci” di Wainer Vaccari a Milano, presso Carlocinque Gallery, in via dell’Annunciata 31. È il termine “Capriccio” a far pensare alle contaminazioni di significato che investono sia la letteratura che l’arte, assumendo il senso di composizione bizzarra, estrosa e persino visionaria, e non venendo meno al carattere narrativo. Il che giustifica la poesia di Bertoni per i 35 Capricci che Wainer ha realizzato ad olio su tela, tutti nello stesso formato (cm 40x30) , nel 2023.

Nei dipinti aleggia la ritrovata gioia del fare che segna, in modo indelebile, diverse fasi di una vicenda umana di invenzione narrativa, di meditazione dell’artista sul suo lavoro. Una certa fascinazione corre in immagini a diversi gradi di tensione espressiva, con una ricognizione sulla realtà del tempo che assume una dimensione immaginifica.

L’immagine, che perviene ad una intensità di linguaggio, scandisce con naturalezza una minuziosa rappresentazione, ritagliando una precisa scena elevata ad espressione di pensieri, sentimenti e riflessioni.

Efficace nel ritagliare una situazione, l’artista mira all’accadimento, all’enuclearsi di una storia, di un fatto, con una ludica e sorvegliata costruzione, quasi di gusto caricaturale, di garbata ironia. Sostenute da un’amorevole ricognizione immaginativa le sue pitture, di sapeinte modulazione compositiva, costituiscono quasi delle notazioni in un colorita cronaca di diverse esistenze.

Piace all’artista la stravaganza di un eccentrico universo, l’infinita varietà di caratteri, di fatti, di situazioni persino di ilarità, che determinano l’eterna commedia umana: personaggi misteriosi sono tuffatori, cercatori, pensatori, osservatori, pellegrini. Forte l’ìntensità di concentrazione di lettura di una figura, tanto che la sua testa prende fuoco e fumo. La riflessione porta un altro personaggio a verificare la propria “piccolezza”.

Si avverte un piacere ludico nel colpire anche “difetti” piuttosto innocui. Il visitatore può scorgere la naturalezza con cui viene offerta la bizzarria delle situazioni, talvolta pungenti, l’amplificazione del reale, l’ironia che può velarsi di malinconia e di tenerezza. L’artista pare verificare le varie “maschere” di un teatro dell’assurdo, che sorprendono per il ritmo inventivo, il processo di montaggio delle scene che assumono senso dinamico, in “ininterrotti movimenti di artisti e di pensieri, tonfi e silenzi”, come si legge nei versi di Bertoni. E il racconto si dipana, come in un libro fotografico, attraverso quadri di paradossi, divagazioni, di estrosità, di inconfondibili caratteristiche somatiche, di giochi gratuiti della fantasia,. che si caricano di messaggi riguardanti le noste pulsioni, le nostre speranze, i nostri rimorsi, le nostre ossessioni, i nostri sogni e desideri oscuri. La mostra resterà aperta fino al 5 aprile, da dal martedì al venerdì 11-19, sabato 15-1930.