Modena, Orchestra da Camera di Mantova per pagine di Haydn e Strauss
Un programma impegnativo questa sera alle 20,30 al Teatro Comunale Pavarotti-Freni per i musicisti e interessante per il pubblico affiancherà capolavori di epoche diverse per un suggestivo ascolto
Modena Prosegue stasera alle 20.30 la stagione concertistica al Teatro Comunale Pavarotti-Freni con l’Orchestra da Camera di Mantova guidata dal violino di Marco Rizzi e impegnata in un interessante programma musicale che, affiancando capolavori di epoche diverse, si aprirà con il brano Fratres del compositore estone Arvo Pärt per proseguire con la seicentesca “Battalia à 10” di Heinrich Ignaz Franz Biber, con il Concerto n. 1 per violino e orchestra di Franz Joseph Haydn e con le Metamorfosi di Richard Strauss.
Fratres (fratelli) è un brano del 1977, uno dei più celebri di Arvo Pärt il cui lavoro è caratterizzato da un afflato spirituale associato alla semplicità dell'ascolto e alla trasparenza emotiva. In quest’opera risuonano le misteriose atmosfere cerimoniali della musica antica di genere contemplativo-religioso attraverso il ricorso a materiali musicali semplici, a ripetizioni melodiche e ad armonie rarefatte. Scritte verso la fine del secondo conflitto mondiale, nel 1945 a Garmisch in Baviera, le Metamorphosen sono un brano atipico di Richard Strauss che abbandona la più consueta veemenza sonora per uno sguardo malinconico al passato in forma di “Studio per 23 archi solisti”; una grande meditazione funebre di straordinaria intensità emotiva e che raramente si può ascoltare dal vivo.
L’Orchestra da Camera di Mantova riceve già nel 1997 il Premio “Franco Abbiati” quale miglior complesso da camera. Nel corso della quarantennale vita artistica, l’Orchestra ha collaborato con alcuni tra i più apprezzati direttori e solisti del panorama internazionale, tra i quali Maria Joao Pires, Leonidas Kavakos, Gidon Kremer, Vladimir Ashkenazy, Giovanni Sollima, Shlomo Mintz, Joshua Bell, Viktoria Mullova, Salvatore Accardo, Mischa Maisky, Enrico Dindo, Mario Brunello, Alexander Lonquich, Bruno Canino e gli indimenticabili Astor Piazzola, Severino Gazzelloni e Aldo Ciccolini. Protagonista di innumerevoli concerti in Italia e all’estero, si esibisce nelle principali sale della maggior parte dei Paesi europei, di Stati Uniti, Centro e Sud America, ed Asia.
Marco Rizzi è uno dei più apprezzati musicisti italiani; la sua attività artistica lo ha portato a essere regolarmente ospite di sale quali la Scala di Milano, la Salle Gaveau e la Salle Pleyel a Parigi, il Lincoln Center di New York, la Sala Grande del Conservatorio di Mosca, la Musikhalle di Amburgo, il Tivoli di Copenhagen, il Concertgebouw di Amsterdam, la Konzerthaus di Berlino. Ha inciso per numerose etichette, fra le quali Deutsche Grammophon, Amadeus, Nuova Era e Dynamic. Ha insegnato dal 1999 alla Hochschule für Musik a Detmold ed è stato chiamato nell’ottobre 2008 alla Hochschule für Musik a Mannheim. Inoltre, dal settembre 2007 è professore titolare alla prestigiosa Escuela Superior de Musica Reina Sofia di Madrid.