Gazzetta di Modena

Teatro

Modena, Tedeschi: «Il genio di Simon per storie di coppia senza tempo»

Nicola Calicchio
Modena, Tedeschi: «Il genio di Simon per storie di coppia senza tempo»

L’attore da domani al Michelangelo con Debora Caprioglio

08 aprile 2024
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Modena Domani e mercoledì, alle 21, al Teatro Michelangelo di Modena, si conclude la stagione di prosa con la commedia “Plaza Suite” di Neil Simon, per la regia di Ennio Coltorti, che vede in scena Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio. Lo spettacolo con la traduzione di Maria Teresa Petruzzi, è prodotto da Skyline Production e La Contrada. “Ah, se queste pareti potessero parlare. ..! ” quante volte l’abbiamo sentito dire o l’abbiamo pensato noi stessi. Beh, Neil Simon l’ha fatto: ha fatto parlare una stanza; una suite dell’Hotel Plaza. Ma qui nel titolo ad essere “protagonista” è una suite (simbolo di successo e appagamento sociale) . E le suite, si sa, ne hanno viste di tutti i colori, ma non ne possono parlare, a meno che... non si stia in teatro; dove per loro possano parlare le persone che le hanno abitate. Ma soprattutto che queste persone siano interpretate da attori dal nome sinonimo di bravura e garanzia come, del resto, quello dell’autore (Simon è l’autore moderno più rappresentato nel mondo). Corrado Tedeschi e Deborah Caprioglio interpretano tre coppie (diverse), in tre situazioni (diverse) , in una suite (la stessa) di un hotel considerato come l’Olimpo: la dimora degli Dei. Lusso, agi, benessere che tuttavia non impediscono imbarazzi, problemi, inciampi. La commedia, scritta nel 1968, successo storico di Broadway, oltre mille repliche solo nella prima messa in scena, è uno strepitoso meccanismo teatrale, con una serie di invenzioni comiche e battute irresistibili, una scrittura eccezionale, ancora oggi moderna e sofisticata. Migliaia di persone si sono riconosciute nell’analisi di queste tre storie, tre momenti diversi nella vita di tre coppie alle prese con le difficoltà e incertezze del matrimonio. «All’hotel Plaza succede di tutto – spiega Corrado Tedeschi – È la storia di tre coppie, tre atti unici, fatti da me e Debora e cambiamo personaggio per ben tre volte. Questo per un attore è una grande prova. Lo spettacolo è molto romantico, divertente e, il pubblico lo sta apprezzando veramente molto»

Il filo conduttore però è sempre l’amore?

«È la coppia. L’amore di coppia nelle sue varie sfaccettature. È facile trovare analogie a quello che succede alle coppie in scena e la gente ce lo dimostra in ogni città che andiamo. Io sono stato a Londra a vedere la versione fatta da Sarah Jessica Parker, ma debbo dire che facciamo più ridire noi».

Dietro il puro e alto divertimento assicurato dalle commedie di Simon, c’è sempre la dura verità della vita.

«C’è la verità della vita molto dura ma condita da una ironia geniale che fa ridere senza la minima traccia di volgarità, ma solo con l’intelligenza. Credo che sia una bella difesa contro la volgarità».

Questa commedia segna un po’ la maturità di Simon? 

«Sicuramente. C’è stato anche un film bellissimo con Walter Matthau che ha avuto un enorme successo. È uno dei capolavori del più grande commediografo di questo genere che io paragono allo Shakespeare della commedia brillante. Basta ricordare “A piedi nudi nel parco” e “La strana coppia”. Insomma, questo spettacolo dimostra totalmente il genio di Neil Simon».

La stesura della commedia è del 1968 ma riesce ancora a far ridere. Qual è il segreto di questa longevità?

«Perché parla di cose che saranno attuali anche tra 100 anni. I problemi di coppia sono, più o meno, sempre gli stessi. La coppia è una cosa meravigliosa quando va bene, ma difficilissimo restare in coppia per tanti anni. Io ho ammirazione per chi ce la fa. È un esercizio giornaliero di pazienza, di intelligenza e di tante altre cose».

Per anni lei è stato anche un volto televisivo. Ci sarà un ritorno sul piccolo schermo?

«Con questa televisione no perché è fatta da dilettanti. A me piace stare in un ambiente di professionisti come il teatro. Il teatro bisogna saperlo fare, la televisione no. Basta mettere qualcuno che funziona come influencer o altre cose. Siamo arrivati a un punto morto e bisognerebbe ritornare indietro. Sono sempre gli stessi. Si vedono in televisione personaggi che presentano il preserale e poi fanno anche il serale. Si cambiano la cravatta e di nuovo sotto i riflettori. È una dimensione da condominio non della televisione di Stato. È veramente vergognoso».