Gazzetta di Modena

Scuola 2030
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Prof. e pallavolista: «Ragazzi, maturate attraverso lo sport»

Prof. e pallavolista: «Ragazzi, maturate attraverso lo sport»

L’intervista al docente di educazione fisica Simone Zambelli: «Ma la priorità rimanga la scuola»

27 maggio 2024
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Abbiamo avuto la possibilità di intervistare il professor Simone Zambelli, giocatore di pallavolo della A.m.a. Volley da ben tre anni nel ruolo di palleggiatore e docente di educazione fisica della scuola secondaria Italo Calvino. Gli abbiamo posto alcune domande riguardanti lo sport e la sua società pallavolistica. A proposito dei principi sportivi della A.m.a. Volley, ci ha incuriosito sapere innanzitutto su quali valori la sua squadra faccia leva per raggiungere la vetta della classifica e Zambelli afferma che non bisogna pensare solo all’obiettivo finale, ma bisogna “godersi il viaggio” verso l’ultimo traguardo del campionato, preparando una partita alla volta. Domandando al professore quanto sia avvincente la lega di cui fa parte con la sua squadra in B1, ha risposto affermando che «questa lega è molto accattivante e coinvolgente proprio perché anche una squadra di bassa classifica può competere e dar del filo da torcere ad un team più preparato». Ha ribadito, inoltre, che «non bisogna scaricare alcuna colpa sui compagni di squadra quando si è in difficoltà, proprio perché si è tutti uniti pronti ad aiutarsi reciprocamente». La sua squadra si fonda proprio su questi valori, reagendo positivamente alla sconfitta, anzi, considerandola come un punto da cui partire per migliorarsi ulteriormente. Il professore ha sottolineato come il motivo principale della sua scelta di accettare la proposta della sua società pallavolistica sia proprio «il modo in cui i compagni e la squadra ti accettano nel gruppo». I compagni e la società del professore lo hanno accolto facendolo sentire «come in famiglia» e questo aspetto, secondo lui, è «molto più importante dell’ingaggio economico». Per il giocatore l’ambiente pallavolistico è sempre stato la normalità nella sua famiglia, essendo lo sport praticato da entrambi i genitori. Andando ad osservare le partite del padre, ex giocatore in serie A, egli si è appassionato a questo magnifico sport. Ha iniziato la sua carriera ricoprendo il ruolo di palleggiatore, ovvero colui che fornisce i palloni per gli attaccanti. Abbiamo domandato al professore anche quanto fosse importante lo sport nella vita di un ragazzo della nostra generazione. Egli ha precisato che «è un impegno e quindi una responsabilità ed un piacere, ma anche un dovere, subito dopo la scuola che rimane al primo posto». Ha sottolineato che lo sport, alla nostra età, è qualcosa che «distrae da stimoli vuoti o inutili». Ritiene che essere sportivi sia «utile sia dal punto di vista fisico che per crescere mentalmente, obbligando il ragazzo ad un impegno serio». Domandando al docente quanto sia importante mantenere lo sport in rapporto con lo studio, Zambelli ha fatto un’importante distinzione tra il “dovere primario” (la scuola) ed il “dovere secondario” (lo sport). Ha ribadito che essere sportivi alla nostra età «insegna ad organizzare il nostro tempo dandoci delle priorità, senza perdere tempo in cose inutili». Ha sottolineato che «molte società calcistiche e sportive in generale lasciano a casa e non fanno giocare i ragazzi che non hanno buoni rendimenti scolastici». In che modo, quindi, la vita di un ragazzo potrebbe cambiare in meglio se scegliesse di intraprendere un percorso sportivo? «La decisione di praticare uno sport di squadra favorisce la socializzazione e la crescita personale. Questo aspetto è fondamentale anche per gli sport individuali perché ci si allena in un ambiente sociale, sano. Lo sport in generale favorisce il benessere fisico e mentale di ognuno. Ragazzi, maturate con lo sport».

 Imran Boustane Luigi Garofalo Luca-Daniel Martinez Andrea Scacchetti Scuola media Calvino, classe 2D