Gazzetta di Modena

Il festival “I Luoghi della Voce”

I canti del Frignano fanno scuola: dal mondo a Pavullo e Polinago per imparare con gli irlandesi

Daniele Montanari
I canti del Frignano fanno scuola: dal mondo a Pavullo e Polinago per imparare con gli irlandesi

Dal 2 al 4 agosto Michael McGlynn guiderà un workshop con 50 allievi dalla Norvegia al Giappone. Poi tre concerti in location d’eccezione

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PAVULLO. Un festival per aprire al mondo il patrimonio di canti popolari del Frignano che rischia di andare perduto.

Si chiama “I Luoghi della Voce” ed è promosso dall’Accademia Musicale del Frignano con il sostegno della Fondazione di Modena e la collaborazione dei Comuni di Pavullo e Polinago, che ospiteranno i concerti. In scena il 2 agosto i “Viulàn” a Villa Settecento, il 3 agosto l’ensemble femminile mitteleuropea “Systir” al castello di Gombola e il 4 agosto i celebri Anúna, che si esibiranno alla Pieve di Renno assieme agli studenti di un workshop internazionale guidato dall’irlandese Michael McGlynn e dal pavullese Massimo Orlandini.

Da tutto il mondo

È il nuovo salto in avanti compiuto dall’Accademia insieme agli amici irlandesi degli Anúna, che da alcuni anni hanno spostato da Dublino a Pavullo il workshop estivo di McGlynn, artefice di una particolare tecnica di canto “naturale” che affascina cantanti e appassionati da tutto il mondo. Quest’anno alla “residenza artistica” (con anche Lucy Champion, responsabile del settore Education per Anúna) parteciperanno in 50 da mezzo mondo: Germania, Olanda, Irlanda, ovviamente Italia, Gran Bretagna, Norvegia, Svezia, Stati Uniti, Canada e perfino Giappone e Australia. Persone dai 13 ai 70 anni, conquistate da questa metodologia di canto così suggestiva.

La tipologia di canto

Che si sposa benissimo con la tradizione dei canti popolari del Frignano, che una volta nascevano “dal cuore” della gente, che li cantava ovviamente senza nessuno a dirigere. I Viulàn sono gli ultimi custodi di questa tradizione: da qui l’idea di costruire attorno ad alcuni brani del loro repertorio, riarrangiati da Orlandini, un workshop che da una parte tramanda un patrimonio che sta scomparendo, e dall’altra lo apre al mondo.

Com’è nata l’idea

«L’idea – spiega Ivana Bernardoni, presidente dell’Accademia Musicale del Frignano – è nata dall’exploit che ebbe l’anno scorso, durante il workshop, la pubblicazione del video delle prove di “L’è e mez d’la sira”, brano dei Viulàn in dialetto modenese che, riarrangiato da Massimo, in pochi giorni ebbe mezzo milione di visualizzazioni. Da gente che nella stragrande maggioranza dei casi non conosceva la lingua, ma era conquistata dalla melodia e dal canto “semplice”. I sentimenti semplici accomunano tutti i popoli».

I commenti

«A Pavullo cerchiamo di valorizzare sempre di più arte e tradizione – commenta l’assessore alla Cultura Daniele Cornia – e siamo orgogliosi di ospitare questa iniziativa, per cui ci complimentiamo con Ivana e l’Accademia, auspicando che possa allargarsi a sempre più comuni». «Polinago c’è – ha sottolineato il vicesindaco Graziano Rossi – abbiamo accolto subito un progetto del genere mettendo a disposizione un fiore all’occhiello come l’antica chiesa di Gombola, a cui si potrà accedere dal parcheggio con navetta». Eventi e workshop saranno poi raccontati in un documentario di Peter Diaz.