L’arte di Salvador Dalì invade Modena: affascinante viaggio nel genio surrealista
Nella nuova ala di Palazzo dei Musei la mostra con opere grafiche, foto e sculture
MODENA. Un viaggio tra arte e psiche “Nella mente del Maestro” è ciò che propone la mostra dedicata a Salvador Dalí inaugurata a Modena, nella nuova ala del Palazzo dei Musei, in occasione del Festivalfilosofia, in programma da venerdì 13 a domenica 15 settembre e dedicato, appunto, a Psiche. La mostra rimarrà poi aperta fino a gennaio.
L’opera di Dalí è caratterizzata da un ingaggio costante con le tematiche psicologiche, prese spesso nella loro valenza simbolica, come nella morfologia della lumaca, nella scomposizione in cassetti del corpo di Venere, nella raffigurazione del corpo in fiamme o nell’interesse per i libri alchemici e la metamorfosi della materia.
Le immagini surrealiste sono di per sé doppie , anzi multiple, tali da generare attraverso la libera associazione livelli diversi di realtà, di cui lo spettatore può cogliere la molteplicità esattamente come avviene nel caso di una mente paranoide.
Secondo Tommaso Neri, responsabile della mostra, si vuole accompagnare il visitatore a comprendere la mente dell’artista.
L’allestimento, curato da Beniamino Levi, presidente di Dalí Universe, con il patrocinio del Comune di Modena, propone una selezione di opere, tra sculture, litografie, acqueforti e fotografie che testimoniano lo stretto legame tra il metodo surrealista, di cui Dalí è stato uno dei principali esponenti, e la rivoluzione psicanalitica. In un percorso articolato la mostra conduce il pubblico in un viaggio nella mente di Dalí e nel lavoro dell’artista sulla mente, documentando il modo creativo con cui l’artista ha rappresentato l’inconscio e le sue simbologie. Tra le decine di opere in mostra alcuni classici dell’iconografia dell’artista, come l’orologio molle della “Danza del Tempo II” o la “La Lumaca e l’angelo” opera profondamente legata a Sigmund Freud, spesso raffigurato anche in modo esplicito come nell’acquaforte “Psicoanalisi: Freud” di cui verrà esposto anche il master originale inciso da Dalí.
Grandi sculture monumentali sono state collocate in luoghi rilevanti della città –come l’orologio molle in Largo San Giorgio adiacente a Piazza Roma e la figura di danzatrice a Porta Bologna – per creare un effetto di risonanza urbana con l’iniziativa espositiva.
Il sindaco Massimo Mezzetti sottolinea la coerenza del progetto col tema del Festivalfilosofia in occasione del centesimo anniversario della fondazione del movimento surrealista e dei 120 anni dalla nascita dell’artista. L’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi evidenzia che la nuova ala del Palazzo dei Musei si dimostra uno spazio d'interesse e appetibile, anche su scala nazionale, come dimostra l'interesse di Dalí Universe, che ha scelto la nostra città. La mostra si pone continuità con le attività culturali del territorio, come avviene con il Festivalfilosofia.
Daniele Francesconi, direttore del Festival, sostiene che al suo apparire all’inizio del 900 la psicanalisi è stata fertilizzata dalle più diverse discipline, dall’evoluzionismo alla sessualità, per poi a sua volta fertilizzare molte altre espressioni culturali, comprese quelle artistiche.
Sarà presente alla mostra durante il Festival Nicolas Descharnes, fra i massimi esperti della vita e dell’opera dell’artista, secondo il quale Dalì, per il suo genio, rappresenta per il 900 l’equivalente di quello che fu Leonardo Da Vinci nel 1500, anche in virtù della capacità di combinare elementi irrazionali in un insieme razionale. Nonostante la cacciata decretata da Breton dal movimento surrealista probabilmente anche a causa di divergenti orientamenti politici che poco avevano a che fare con l’arte (la maggior parte dei surrealisti, diversamente da Dalì, si riconosceva in posizioni “di sinistra”), Dalì continuò ad esserne interprete anche dopo che fu decretata la morte del movimento.
Artefice della mostra è Beniamino Levi, gallerista, critico d’arte e presidente di Dalí Universe, che negli anni ha stretto sodalizi significativi con numerosi artisti, tra i quali spicca senz’altro Salvador Dalí di cui era amico e che affiancò nello sviluppo e nella creazione delle sue opere scultoree. Alle opere del maestro Levi ha dedicato un Museo permanente fondato a Parigi e un museo a Bruges.
La mostra durante i tre giorni del festival si potrà visitare a ingresso gratuito dalle 9 alle 23 (domenica fino alle 21), mentre dopo il festival rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2025, tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30 (chiusura temporanea dal 3 all’8 novembre, 31 dicembre e 1 gennaio, orario ridotto, 9.30-12.30, 25 e 26 dicembre).