Notte dei ricercatori, a Modena un ricco programma dedicato all’ambiente
Per tutta la serata incontri ed esposizioni nei complessi San Geminiano e San Paolo, sedi principali della Notte europea della ricerca. Nell’Osservatorio geofisico sarà possibile salire sulla Torre di Levante dell’Accademia con i meteorologi
MODENA. Esistono molteplici prospettive da cui analizzare il termine "sostenibilità" e la Notte dei ricercatori in programma oggi, venerdì 27 settembre, può essere un’opportunità per farsele raccontare. Numerose attività riguarderanno la riduzione dell’impatto ambientale e l’economia circolare in settori totalmente differenti tra loro, come quello chimico, medico, agroalimentare ed automobilistico. Tuttavia, non mancheranno all’ordine del giorno i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, tra i quali salute e benessere.
L’evento, organizzato da Unimore, si terrà a Modena, a Reggio e a Mantova. A Modena, il chiostro e una parte del Complesso San Geminiano (via San Geminiano, 3), insieme al cortile del Leccio del Complesso San Paolo (via Camatta, 16), saranno le due principali sedi modenesi adibite per l’occasione. I visitatori potranno camminare liberamente da uno stand espositivo all’altro, lasciandosi coinvolgere dalle differenti proposte della serata. Da non dimenticare è l’Osservatorio Geofisico (piazza Roma, 22) di Unimore: sarà data la possibilità di salire sulla Torre di Levante dell’Accademia militare e, guidati dai meteorologi dell’Ateneo, esplorare il mondo delle scoperte geofisiche. «È un’occasione grazie alla quale le persone possono entrare in contatto con la ricerca e con le tematiche di punta della tecnologia», ha ricordato il professore di Elettronica Mattia Borgarino. Inoltre, alle 22, al Teatro della Fondazione Collegio San Carlo, è in programma una performance live interattiva, a ingresso libero, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Unimore in occasione di “Smart life festival”
Il programma completo della Notte dei Ricercatori è visibile sul sito di Unimore cliccando qui.
La Notte della Ricerca è un momento in cui si deve affrontare «il problema della divulgazione scientifica, ovvero quello di trattare tematiche complesse senza semplificare eccessivamente ciò che banale non è. Osservare qualcosa che non si ha mai avuto l’opportunità di vedere, questo, già di per sé, può incuriosire» e stimolare un interesse in uno degli ambiti proposti, nonostante approcciarsi ad argomenti non sempre facili «richieda uno sforzo da parte dei partecipanti». Sarà possibile partecipare a laboratori, osservare presentazioni e simulazioni, mettersi alla prova con giochi didattici per tutte le età e visionare schermi illustrativi con materiale interattivo, organizzati da numerosi gruppi di ricerca, ricercatori, dottorandi e studenti. Un altro obiettivo è sensibilizzare la popolazione riguardo a tematiche come la biodiversità e l’impatto delle microplastiche sull’ecosistema. Si tratteranno argomenti attinenti alla salute: il Dna, il cervello e le strutture neuronali, le cellule staminali, le malattie cardiovascolari ed il rilevamento dei parametri vitali con tecnologie innovative. Si cercherà di soddisfare la curiosità dei cittadini sulla transizione ecologica, sugli aspetti (purtroppo anche negativi) che la caratterizzano e su molto altro. «La sostenibilità non è solo ambientale, ma anche economica, sociale e logistica», suggerisce Luisa Barbieri, prof.ssa di Fondamenti chimici delle tecnologie. «Soprattutto in ambito di sostenibilità, è fondamentale l’interdisciplinarietà e la collaborazione tra le diverse facoltà e dipartimenti dell’Ateneo». «Per il cammino dei ragazzi e per la loro formazione, l’attività di ricerca che verrà illustrata li proietterà nel mondo reale e lavorativo», continua la prof.ssa Barbieri, che vede la Notte della Ricerca anche come un’opportunità di orientamento universitario.