Gazzetta di Modena

Vascomania
La storia

Buon compleanno mitico Snoopy: e Vasco telefona dalla California per salutare il locale

di Maria Vittoria Scaglioni
Buon compleanno mitico Snoopy: e Vasco telefona dalla California per salutare il locale

Venerdì notte la chiamata in diretta del rocker di Zocca: il racconto di una serata speciale

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MODENA. Lo Snoopy festeggia i 55 anni e ricevere il miglior regalo di compleanno: venerdì notte Vasco ha sorpreso tutti con una telefonata in cui ha fatto gli auguri in diretta allo storico locale. «È incredibile, non pensavo che avesse quest’età, credevo fosse più giovane. Volevo ricordare con un applauso Degani, il proprietario dello Snoopy di allora. Ora divertitevi più che potete».

Un saluto speciale
La breve chiacchierata si è conclusa tra i cori degli astanti e i saluti dei dj che oggi hanno preso il suo posto. Due giorni fa il rocker ha ricordato l’anniversario del club che per anni è stato la sua tana da disc jockey anche sui profili social. Negli anni ’70 lo Snoopy acquisì grande notorietà proprio grazie alle performance dell’artista di Zocca. «Lavoravo allo Snoopy di Modena, il locale più “in” del circondario, c’erano le ragazze più belle e non c’era mai stato un dj bianco», scrive Vasco sulla sua pagina Instagram, ricordando lo “Snoopy’s dream”, il sogno dello Snoopy: «Quando era il momento dei lenti, sceglievo i cantautori. Sempre. Li facevo ballare anche con De André».

Un salto nel passato

Ribelle persino nella selezione dei brani, Vasco racconta dei primi mesi, di quando varcava le soglie del night in jeans e scarpe da tennis, come «un vero rivoluzionario degli anni ’70». Fu uno shock per la “Modena bene” che frequentava il posto, ma in positivo: Vasco, all’inizio non ancora noto al grande pubblico, conquistò tutti – soprattutto le ragazze, complici gli occhi azzurri e la camicia sbottonata – con la sua energia selvaggia e il modo di fare informale. «Mi guardavano tutti come se fossi un matto, poi andavano al bar e chiedevano chi fosse quella scimmia che lavorava lì. Era un posto off limits per i disck jockey modenesi, questo era il locale più bello della città, pieno di bella gente e di belle ragazze, diciamo la “Modena bene”».

Lo Snoopy come casa
In poco tempo lo Snoopy diventò il suo habitat. Vasco metteva la sua musica, portando i vinili da casa. «Era venuto a cercarmi a Punto Radio sulla sua Lamborghini Miura gialla il padrone dello Snoopy in persona, Degani, un personaggio incredibile. E aveva chiesto: chi è Vasco Rossi? Perché io facevo il programma di musica dance, anzi soul».

L’epopea mondiale
Forse fu proprio qui che ebbe inizio l’epopea di Vasco; sicuramente si trattò di una tappa nodale, di un assaggio del futuro e del successo che lo attendeva: «Mi aveva assunto per un milione al mese, che erano soldi. E io ero diventato improvvisamente da povero a ricco, per modo di dire. Avevo comprato una Bmw 2002 nera e giravo per Modena come se fossi stato il re». D’altra parte il legame di Vasco con la discoteca modenese non è mai stato reciso. «Ecco qua: lo Snoopy». Diceva il cantautore, in un video di qualche tempo fa. Sembrava la guida di un tour attraverso il night club: schioccava qualche pacca amichevole – come si fa con un vecchio alleato – al bancone del bar, che da allora è rimasto lo stesso, poi indicava l’intricato labirinto di cunicoli in cui «giri da una parte e ti ritrovi nello stesso punto di prima». Infine constatava che la console di oggi non fosse male, ma niente in confronto a quella di allora, che era una grande cupola di plexiglass. Per il resto, concludeva: «Tutto è rimasto uguale».