Campovolo, Ligabue e la sua banda pronti al quinto atto: «Omaggio a Certe Notti e alla magia di "Buon Compleanno Elvis!"»
Rigo Righetti sarà sul palco dell'Rcf Arena insieme a Mel Previte e Federico Poggipollini: «Quell’album fu qualcosa di speciale, Luciano lo scrisse in stato di grazia. E io vinsi la diatriba con Fede, che amava i Beatles»
MODENA. A volte ritornano. La vita dei musicisti è fatta di incontri, di collaborazioni, è questione di feeling. Può durare il tempo di una performance sul palco, oppure (quasi) per sempre. É un po’ “senza fine” la storia dell’esperienza che lega Antonio “Rigo” Righetti a Luciano Ligabue, il Liga nazionale, il musicista, il rocker, ma anche lo scrittore, il regista e il creativo prolifico e multitasking osannato, da molti lustri, da un pubblico sempre più vasto e affezionato.
E Antonio “Rigo” Righetti, bassista modenese che non ha bisogno di presentazioni – ha fatto parte dei The Rocking Chairs e collaborato, fra gli altri, con Willie Nile, Robert Gordon, Elliott Murphy, The Gang, Marco Conidi ed Edoardo Bennato – torna sul palco con Luciano Ligabue, con cui ha suonato per anni, per un concerto epico. Il prossimo 21 giugno sarà con Mel Previte e Fede Poggipollini al Campovolo, per i trent’anni di «Buon Compleanno Elvis!», la Notte di Certe Notti.
Antonio “Rigo” Righetti, un appuntamento con la storia…
«Appena terminata la tournée con Grissom comincia, è iniziata il primo giugno, la sessione di prove per il Campovolo in programma il prossimo 21 giugno a Reggio Emilia, Rcf Arena. Una data tre volte storica, perché si celebrano i 30 anni dall’incisione dell’album «Buon compleanno Elvis!», e dunque sarà la notte di «Certenotti», il ventennale dal primo Campovolo, che data 2005, e il quinto Campovolo per noi, la banda dei modenesi».
Parliamo un po’ di questo trentennale …
«Un anniversario che ha portato alla pubblicazione di un box da collezione, oltre 6 ore di musica – nuova, riarrangiata, ricercata, rivista e recuperata – una vera e propria opera omnia dedicata a un album che ha segnato la storia della musica italiana, in tutto 7 dischi. Cominciamo da New Mix, le tracce originali dell’album remixate da Tommaso Colliva, una versione completamente nuova del sound di trent’anni fa, una versione rifatta per voce e chitarra acustica di Mel (Previte) e Fede (Poggipollini), sottotitolo Naked + Tales, che propone un ritorno all’essenza della scrittura originaria dei brani, un doppio album con le 14 tracce del disco in chiave acustica, accompagnate da un racconto audio, traccia per traccia, una versione di tutti i provini fatti a suo tempo. Sì, perché quel disco ha richiesto 4, 5 mesi di lavoro in studio di registrazione. Un lavoro molto intenso. In pre-produzione facemmo una trentina di pezzi prima di arrivare al disco. Poi c’è la registrazione di 8 tracce live tratte dal tour di Buon Compleanno Elvis! del 1995, tra cui i concerti inediti di Modena e Firenze e una di un live dal tour teatrale 2024 di Luciano, con la sua band, in 8 tracce. E Remastered 2025, l’album originale rimasterizzato da Andrea Suriani. Un box da collezione. In 7 diversi formati: Standard Edition e Deluxe Box in cd, New Mix Doppio Lp gold, New Mix Doppio Lp red Limited & Signed Edition e Naked Doppio LP, Super Deluxe Box, Demos & Rarities Doppio LP».
Gli altri sul palco?
«Mel Previte, Robby Pellati, Fede Poggipollini. C’è un pezzo del Wienna, storico locale modenese di qualche decennio fa, su quel palco».
Una curiosità, ma Luciano, prima di diventare il rocker, lo scrittore, lo sceneggiatore, il produttore e il regista Ligabue, al Wienna ha mai suonato?
«Sì, direi nel 1990. Venne a presentare un 45 giri perché aveva vinto un premio al concorso Terremoto Rock con il suo primo gruppo gli Ora Zero».
La vostra quinta volta al Campovolo…
«Sarà come la prima, sarà come volare. Essendo però noi tutti emiliani e amici sul palco, anche di fronte a 100mila persone, basterà un’occhiata per rimettere i piedi per terra. Del resto, da sempre, dopo un appuntamento eccezionale, fissiamo subito una data, diciamo così di routine. Lo abbiamo fatto anche questa volta. Il 21 giugno. Per ricordare a noi stessi chi siano e da dove veniamo».
Cosa c’è di magico stavolta?
«Il 21 giugno si celebra la magia che ha originato questo disco. Che ha avuto una fortuna straordinaria per due ragioni. Luciano lo scrisse in stato di grazia, a volte l’ispirazione ti porta fino lì, e poi aveva voglia di fare un disco da cui trarre molti singoli. In questo caso ha potuto contare su 7 singoli. Storie scaturite da un momento di maturità artistica suo, unito all’impostazione del sound dei Rocking Chairs. Per 4-5 mesi siamo stati concentrati diverse ore al giorno sei giorni su sette in studio e quando siamo andati a registrare all’Esagono a Rubiera, i pezzi li avevami vissuti. Forse è l’ultimo disco dove la registrazione è stata fatta senza computer. Dopo è cambiato completamente l’approccio. Qui la musica era goduta».
Del titolo dell’album cosa si può dire?
«Doveva essere un altro. Poi Luciano ha assistito a diverse diatribe tra me e Fede Poggipollini, sempre in lotta per affermare a chi doveva andare la palma di fenomeno musicale, per me a Elvis, per lui ai Beatles. Una nostra ossessione fin da quando facevamo musica nel background dell’associazionismo. Così un giorno Luciano mi ha detto, credo ti farà piacere: il titolo dell’album è Buon Compleanno Elvis!, un artista che nel ’95 avrebbe avuto 60 anni. Sono stato molto orgoglioso di aver portato un contributo alla causa di rivisitazione di un fenomeno».
E non basta…
«No, perché il 6 settembre ci sarà Campovolo alla Reggia di Caserta, in Piazza Carlo di Borbone, che per la prima volta farà da sfondo al primo grande evento al sud della carriera del Liga».
“Rigo”, gli anni passano…
«Ma siamo sempre noi, col basso, la chitarra e la batteria in mano. Finché ci sarà una città per suonare».