Gazzetta di Modena

La sanzione

Maxi-multa a un “bagarino digitale”, è la prima in Italia: ha rivenduto biglietti di 90 eventi


	Prima multa a una persona fisica per secondary ticketing
Prima multa a una persona fisica per secondary ticketing

Lotta al secondary ticketing: l’Agcom ha irrogato una sanzione da 675mila euro al rivenditore non autorizzato

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MILANO. Arriva la prima sanzione a una persona fisica per la rivendita illegale di biglietti per spettacoli. A colpire il rivenditore non autorizzato – un a “bagarino digitale” – è stata l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che ha irrogato una sanzione da 675mila euro approvandola nella riunione del 30 luglio scorso.

Bagarinaggio di biglietti per 90 eventi

La violazione riguarda ben 90 eventi e tiene conto anche dell’illecito arricchimento conseguito dal rivenditore non autorizzato. Grazie al supporto del Nucleo speciale per la radiodiffusione e l’editoria della Guardia di Finanza è emerso un sofisticato sistema fraudolento, come sottolinea l’AgCom, grazie al quale i soggetti coinvolti sono riusciti ad assicurarsi, tramite costanti e frazionate operazioni di acquisto l’accaparramento massivo di biglietti relativi ad eventi di spettacolo e sportivi dal mercato primario con il solo e unico scopo di rivenderli nel mercato secondario e a prezzi maggiorati.

Cosa rischia chi fa secondary ticketing

L’Autorità ha poi ricordato che è vietata la messa in vendita o comunque il collocamento di biglietti da parte di soggetti non autorizzati, siano essi persone giuridiche o, come in questo caso, persone fisiche, e che la violazione, una volta accertata è sanzionabile con sanzioni amministrative pecuniarie da 5.000 euro a 180mila euro per ogni condotta.

Il commento dell’Unione nazionale consumatori

L’Unione nazionale consumatori definisce il colpo al secondary ticketing una «ottima notizia». Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, osserva però che la situazione «resta vergognosa», dato che «il fenomeno prosegue nonostante la nostra prima denuncia risalga ormai al lontano febbraio del 2016, quasi dieci anni fa. Da allora – aggiunge Dona –, nonostante alcuni successi, come la prima condanna dell'Antitrust arrivata, grazie al nostro esposto, nell'aprile del 2017 e gli interventi normativi in materia, c'è chi continua ancora allegramente a speculare sui concerti dei biglietti».