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Al Grandemilia i pacchi smarriti di Amazon diventano scatole misteriose vendute al chilo: come funziona e cos’è King Kolis

di Ginevramaria Bianchi
Al Grandemilia i pacchi smarriti di Amazon diventano scatole misteriose vendute al chilo: come funziona e cos’è King Kolis

Al centro commerciale Grandemilia fino al 21 settembre, è ospitata King Colis, la start up francese che ha deciso di dare nuova vita alle scatole mettendole in vendita senza però sapere cosa contengano.

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MODENA. Potrebbe essere l’idea di mercato dell’anno. Oppure l’ennesima conferma che Wanna Marchi aveva capito tutto. Quel che per importa però per il momento è che i modenesi sono incuriositi. E lo sono davvero, a giudicare dalle code che da lunedì si snodano nella galleria del centro commerciale Grandemilia. Qui, fino al 21 settembre, è ospitata King Colis, la start up francese che ha deciso di dare nuova vita ai pacchi Amazon smarriti o mai ritirati, mettendo in vendita scatole misteriose che si acquistano a peso, senza però sapere cosa contengano. Una pesca al tesoro moderna, insomma, che ha trasformato la piazza centrale in un bazar dell’incertezza.

Ecco quanto costano

«Sono pacchi Amazon che arrivano da tutte le parti del mondo. Si vendono in base al peso, sono pacchi a sorpresa - racconta Sara, la commessa che, tra una bilancia e un sorriso, fa da guida ai clienti -. Abbiamo due tipologie: i pacchi standard, a 19,90 euro al chilo, e i pacchi premium, a 27,90 euro al chilo. Nei premium c’è ovviamente più probabilità di trovare oggetti di valore, come smartphone, tablet, orologi…». Attorno, c’é chi solleva i pacchi per tastarne la consistenza, chi li scuote sperando di indovinare il contenuto, chi si affida solo alla forma del cartone. Poi si passa alla cassa: «Si scelgono i pacchi, li mettiamo sulla bilancia e calcoliamo il prezzo. Quello che c’è dentro resta ignoto fino a che non lo scartano», prosegue Sara. E le sorprese non mancano.

Le sorprese non mancano

Alcuni hanno trovato capi d’abbigliamento di marca, altri piccoli elettrodomestici. Altri ancora si sono dovuti accontentare di oggetti meno entusiasmanti. Ma l’importante è il gioco, l’attesa, l’adrenalina dell’unboxing: “La gente non viene qui con la seria speranza di avere la botta fortuna, ma perché vuole divertirsi - confessa la commessa -. È un’occasione per stare insieme, ridere e, magari, portarsi a casa un tesoro». Il successo modenese è stato tale che lunedì sera, alle 19.30, gli organizzatori hanno dovuto chiudere le file per troppa affluenza: «Modena ci sta dando soddisfazioni. La scorsa settimana eravamo a Bologna, quella prima ancora a Bolzano. La prossima andremo a Terni. L’idea è che così i pacchi non vadano persi del tutto. Meglio riderci sopra e trasformarli in un’occasione di gioco». Perché che dentro ci sia uno smartphone o un soprammobile, la vera attrazione resta il brivido di non sapere. E forse, più che un affare, quel che i modenesi si portano a casa è proprio questo: la gioia di lasciarsi sorprendere.