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Fuoriclasse / Il presidente di Confindustria Emilia «Scuola prima alleata»

valter caiumi  confindustria
valter caiumi confindustria

12 febbraio 2023
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MODENA Il legame tra l’istituto Corni e Confindustria Emilia è molto profondo e l’indirizzo di Meccatronica svolge con essa numerosi progetti e attività di alternanza scuola lavoro che si rivelano fondamentali per il futuro degli studenti.

Per questi motivi abbiamo intervistato il dottor Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia Area Centro.

In che modo Confindustria Emilia si inserisce nell’indirizzo di Meccatronica, accorciando le distanze con il mondo del lavoro?

«La collaborazione con gli Istituti Tecnici di Bologna, Ferrara e Modena coinvolge in prima battuta gli studenti del biennio, grazie al progetto S.e T. “Istruzione Tecnica: la scelta che rifarei”. Alle prime e seconde classi vengono proposte delle attività, in orario curriculare e/o extra-curriculare, quali corsi di inglese con docenti madrelingua e mini-master tematici, finalizzati a orientare gli studenti nella scelta consapevole degli indirizzi del triennio, oltre che a potenziare le competenze trasversali. L’Associazione ha poi delineato un modello di percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto) che permette alle imprese e alla scuola di collaborare in modo costante con le classi del triennio dei vari indirizzi di studio, tra cui anche il Meccatronico. Alle associate viene proposto di entrare a far parte del Club dell’Alternanza, costituendo così gruppi di imprese che “adottano” una classe alla quale, durante il terzo anno, vengono proposti moduli formativi su competenze trasversali, seminari su temi specifici tenuti dagli stessi imprenditori e da manager d’azienda e testimonianze aziendali. Nel corso del quarto e quinto anno gli studenti sono poi ospitati in stage presso le realtà produttive conosciute durante il terzo anno. L’obiettivo è quello di creare una collaborazione che sia costante nel tempo e che permetta a scuola e aziende di dialogare in modo costruttivo. Nell’ambito dei Pcto sono inoltre fondamentali la promozione e la formazione sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. Ecco perché per i ragazzi delle classi terze vengono organizzati anche corsi in quest’ambito. L’impegno di Confindustria Emilia non si ferma agli anni della formazione superiore. Lavorando in sinergia con l’Università di Bologna e le imprese associate è stato infatti attivato il corso di Laurea in Ingegneria Meccatronica: un percorso di studio triennale a vocazione professionalizzante, progettato per soddisfare le esigenze delle aziende del territorio di reperire tecnici altamente specializzati in ambito meccatronico».

Perché è importante il legame con la scuola per Confindustria Emilia?

«L’Associazione crede fermamente nell’importanza dell’orientamento e della formazione. La scuola deve essere un’alleata delle imprese, perché può fornire quel bagaglio di conoscenze e di competenze necessarie ai lavoratori e alle lavoratrici del domani. Per far sì che il divario tra domanda e offerta di lavoro si riduca, il rapporto tra scuola e impresa va rafforzato anche nel processo di orientamento. Agli studenti in procinto di scegliere la scuola superiore e/o l’università è infatti fondamentale fornire indicazioni precise, affinché scelgano percorsi formativi che rispondano ai requisiti professionali richiesti dalle realtà produttive».

Come è nato e quanto è importante per le aziende il Club dell’Alternanza dell’indirizzo di Meccatronica?

«Confindustria Emilia incentiva l’organizzazione di attività tese a rafforzare i percorsi di istruzione in ambito tecnologico con l’obiettivo di valorizzare la cultura tecnica e d’impresa e il legame tra istruzione e fabbisogni formativi del tessuto economico del territorio. In quest’ottica sono nati i Club dell’Alternanza, che coinvolgono oltre un centinaio di aziende delle tre province. Questo genere di esperienza è molto importante per le imprese: collaborare con le scuole significa infatti lavorare sulle competenze dei ragazzi per formare il capitale umano del futuro. In più, dal momento che spesso gli studenti non conoscono le realtà produttive intorno a loro, attivare i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto) permette all’impresa di avere una maggiore riconoscibilità all’interno del territorio, promuovendo il proprio ruolo sociale e la propria funzione formativa».

C’è stato un cambiamento nelle figure professionali richieste dalle aziende dopo il Covid?

«Il mondo del lavoro è in perenne evoluzione, questo accadeva anche prima del Covid-19. Tuttavia, la pandemia ha accelerato alcuni processi in atto e ne ha creati anche di nuovi, causando spostamenti di settore, in particolare nei più colpiti dalle conseguenze delle norme per contenere il virus. I nuovi occupati dovranno stare al passo con la tecnologia che avanza, e in particolare con l’intelligenza artificiale e l’automazione industriale. Nel settore Ict c’è sempre più richiesta di ingegneri informatici, sviluppatori di software, tecnici programmatori, esperti nell’analisi dei dati (Data Analist) e nel campo della sicurezza informatica (Cyber Security Specialist). Nell’ambito dell’economia circolare, le imprese cercano esperti che orientino i processi produttivi in chiave sempre più sostenibile. Resta alta anche la domanda di tecnici del marketing e digital e social media manager. Nel settore metalmeccanico, le aziende continuano ad avere difficoltà nel reperire ingegneri industriali e gestionali e ingegneri meccanici, ma anche addetti al montaggio meccanico, progettisti meccanici e manutentori elettromeccanici».

C’è richiesta di periti meccatronici da parte delle aziende?

«Le imprese, dalle piccole alle grandi, continuano a cercare periti meccatronici perché sono profili difficili da trovare. Le aziende hanno bisogno di tecnici 4.0 capaci di coniugare il digitale e la fabbrica e il tecnico meccatronico è lo specialista ideale, perché ha conoscenze e competenze non in uno ma in tre settori che sono l’elettronica, l’informatica e la meccanica».  l