La personal trainer: «Il nostro mondo è troppo maschile»
L'esperta Paola Massia descrive le difficoltà incontrate in carriera
Tra i settori in cui le donne incontrano difficoltà e discriminazioni vi è quello del fitness, mondo basato sulla forza e sulla resistenza fisica. Paola Massia, personal trainer torinese sessantenne in carriera, si è iscritta a 24 anni in una prima palestra e ha iniziato poi a insegnare in Italia e a Los Angeles da Jane Fonda, svolgendo diverse mansioni prima di farsi un nome soddisfacente e di cui essere orgogliosa nel mondo dello sport. L’ambito lavorativo della personal trainer è difficile, specialmente per le donne, in particolare per quanto riguarda la visione della gravidanza, a cui l’esperta si oppone: «Noi insegnanti di ginnastica non potevamo pensare di avere figli, la gravidanza non era contemplata, avere figli voleva dire smettere di lavorare». Le donne nel fitness si trovano a dover sempre dimostrare di essere all’altezza di un uomo, infatti «al femminile si è sempre un passo indietro, se non ti mostri anche più forte di un uomo, anche per un fatto di forza (non solo fisica) effettivamente sei sempre un passo indietro».
Massia definisce quello della palestra un «ambiente maschilista», in cui lei stessa si è dovuta battere per guadagnare uno spazio e ha dovuto imparare, anche grazie al suo carattere forte, alla passione e alla determinazione a difendersi bene dalle discriminazioni. Molto importante è stato passare oltre le critiche e quelli che non hanno creduto che il suo desiderio potesse portare ad un lavoro stabile e sicuro, a partire da genitori e colleghi. Massia insegna a uomini e donne interessati a stare bene e non per un fattore prettamente estetico e anche se la figura maschile «ha un suo perché nella palestra in quanto a forza fisica», la personal trainer è sicura che «la donna non deve sentirsi un passo indietro rispetto a un uomo, ma due passi avanti. Credere nei propri sogni aiuta a oltrepassare ogni ostacolo che la vita ci riserva, volere è potere, anche a costo di tutto. Bisogna avere il coraggio di essere».
Lorena Barresi
Elena Venturoli
Serena Opallo