Gazzetta di Modena

Modena

Fuoriclasse
Il caso

«Basta dire che il Corni è pericoloso» Davanti al Tecnico e al Professionale i ragazzi rivendicano il valore della scuola

«Basta dire che il Corni è pericoloso» Davanti al Tecnico e al Professionale i ragazzi rivendicano il valore della scuola

2 MINUTI DI LETTURA





MODENA Gli ultimi episodi di cronaca hanno etichettato l’Istituto Corni di Modena come “la scuola dei nullafacenti” o ancora peggio “la scuola pericolosa”.

Il Corni, invece, ha sempre rappresentato un punto di riferimento per la società modenese, formando ancora oggi operai, tecnici, dirigenti e imprenditori. Per capire cosa stia accadendo siamo andati davanti alla sede di largo Aldo Moro a intervistare studenti e professori.

Ne è nato un quadro profondamente diverso rispetto ai pregiudizi che circolano dopo le tre aggressioni avvenute nell’ultimo mese, l’ultima anche la settimana scorsa con l’arrivo della polizia davanti alle due sedi, Professionale e Tecnico, che spesso vengono anche confuse poichè attigue con alcuni spazi in comune.

«Spesso la nostra scuola viene riconosciuta come una specie di manicomio dove i ragazzi sono liberi di fare tutto quello che vogliono: non è assolutamente così», spiega Pietro Cavani, studente del Corni tecnico iscritto al quinto anno.

Un altro ragazzo sempre del quinto anno, Leonardo Ferrari, racconta: «Il Corni è una scuola molto complicata che può portare a diversi sbocchi lavorativi. Basti pensare che il lavoro di perito meccanico è super richiesto. Grazie alle opportunità che ci vengono fornite tramite gli stage, la maggior parte di noi ha già un lavoro post-diploma e nel mondo di oggi non è così scontato».

Le voci denigratorie sembrano dar molto fastidio ai frequentanti dell’istituto, come Davide Pelloni, secondo il quale «girano molte voci sul fatto che al Corni si faccia poco e niente, però personalmente conosco tante persone, compreso me, che si impegnano molto per cercare di portare a casa dei buoni voti. È ovvio che le maldicenze siano difficili da fermare ma posso assicurare che molta gente si impegna».

Per avere un quadro più completo abbiamo deciso di intervistare anche degli ex docenti dell’istituto Corni: «Ho sempre masticato l’aria del Corni e ho trovato delle grandi eccellenze lavorando anche nella parte Professionale. Ho avuto grandi soddisfazioni nelle classi quinte degli odontotecnici, con alunni motivati, impegnati e competenti», ci spiega la professoressa Giuseppina Chiurchiù. Anche per un altro ex docente della scuola, Massimo Tomasselli: «Il Corni viene spesso visto come l’ultima spiaggia. Molti ragazzi in situazioni difficili scelgono questa scuola pensando di non far nulla, entrano con una mentalità e ne escono con un'altra. Il Corni appunto educa e rieduca, ma non regala i voti».l

Valerio Barberini