Gazzetta di Modena

Modena

Scuola

Modena, solidarietà bipartisan per il caso Barozzi: anche i professori seduti in Consiglio

Paola Ducci
Modena, solidarietà bipartisan per il caso Barozzi: anche i professori seduti in Consiglio

Bertoldi (Lega): «Già in passato sospensioni contestate. Si dimetta»

16 febbraio 2024
2 MINUTI DI LETTURA





L’ordine del giorno è stato approvato quasi all’unanimità. Un supporto bipartisan dal consiglio comunale per Damiano Cassanelli, lo studente del Barozzi che si è visto infliggere 12 giorni di sospensione per le parole contenute in una intervista al nostro giornale (LEGGI L’ARTICOLO).

Il tutto davanti ad una decina di professori dell’istituto commerciale che si sono detti soddisfatti di quanto ascoltato.

DUE ECCEZIONI

Tutti favorevoli, come detto, tranne Luigia Santoro della Lega ed Elisa Rossini di Fratelli d’Italia che si sono astenute. Rossini, nel suo intervento, ha precisato come si senta «imbarazzata nel dover entrare nel merito di decisioni che riguardano l’autonomia scolastica».

GLI INTERVENTI

L’assessora Grazia Baracchi ha ricordato come la vicenda abbia sollevato un acceso dibattito a livello locale e nazionale, coinvolgendo anche il Parlamento. Il tema della partecipazione di studenti e studentesse, però, ha aggiunto, «non può essere liquidato solo con riferimenti normativi e mortificato nelle forme, deve essere sostenuto e agevolato».

Nei giorni scorsi, infatti, anche il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha affermato che le modalità della sospensione rappresentano «il fallimento della scuola rispetto alla sua missione educativa che non può limitarsi all’aspetto esclusivamente didattico ma, calandosi nella realtà che la circonda, deve proporsi di far crescere nuovi cittadini anche attraverso il dialogo, la responsabilità e il confronto delle idee».

Rispondendo puntualmente ai quesiti della consigliera Paola Aime (Europa Verde-Verdi), l’assessora ha affermato che l’amministrazione comunale sta seguendo con attenzione la vicenda, ben sapendo comunque «di non potere entrare nelle dinamiche proprie degli organi collegiali della scuola», ma senza aver rinunciato, appunto, a unirsi all’appello per ristabilire un dialogo e un confronto che è giunto da più parti, purtroppo inascoltato. Nel frattempo - chiarendo il percorso - sono stati chiesti chiarimenti all’Ufficio scolastico regionale: una risposta non è ancora stata fornita, ma gli interventi pubblici del ministro Valditara e del vice direttore dell’Ufficio “si sono limitati agli aspetti formali e procedurali (nemmeno affrontandoli con completezza, peraltro) e sono risultati del tutto inadeguati a offrire risposte all’opinione pubblica rispetto al provvedimento assunto dal Consiglio d’istituto che, con tutto il rispetto dovuto all’autonomia scolastica, appare – ha affermato Baracchi - solamente punitivo. Dialogo e confronto si erano già inceppati prima».

«LA DIRIGENTE SI DIMETTA»

Nel merito della vicenda è entrato per primo Giovanni Bertoldi della Lega: «Nel 2018 e nel 2019 era già successo che la preside sospendesse rappresentanti eletti. Il ripetersi di queste situazioni provocano un clima intimidatorio all’interno della scuola. Sono a conoscenza del fatto che molti insegnanti presenteranno richiesta di trasferimento. Consiglierei alla dirigente di dimettersi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA