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La testimonianza

Il calciatore del Serra accoltellato da un tifoso: «Ho temuto che volesse uccidermi»

Daniele Montanari
Il calciatore del Serra accoltellato da un tifoso: «Ho temuto che volesse uccidermi»

La drammatica testimonianza del 19enne che è stato aggredito al termine di una partita di calcio giovanile tra Castelnuovo e Fox Junior Serramazzoni

25 febbraio 2024
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«Io indietreggiavo e quel ragazzo continuava a venire avanti puntandomi il coltello: ho temuto davvero che volesse uccidermi». È la drammatica testimonianza del 19enne pavullese, giocatore della Fox Junior di Serramazzoni, accoltellato dopo la partita di calcio giovanile disputata contro il Castelnuovo. È ancora sconvolto dall’accaduto.

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Ma come è successo?

«Noi della Fox eravamo pronti per tornare a casa. Io stavo uscendo dallo spogliatoio quando sono arrivati dei miei compagni di squadra dicendo che il nostro centrocampista che aveva subito quel brutto fallo era stato preso a pugni all’uscita dallo stadio. Io sono corso subito a vedere, è il nostro capitano, e quando sono arrivato nel parcheggio ho visto che c’erano questi quattro: l’albanese che gli aveva fatto il fallo in campo e tre marocchini suoi amici. “Ma perché fate così?” gli ho urlato. E loro se la sono presa anche con me. Uno dei marocchini mi ha dato una spinta e poi ha estratto un coltello. Io indietreggiavo, e lui avanzava col coltello puntato. Io indietreggiavo e lui mi cercava, mi cercava... Sono finito con la schiena contro una macchina, in trappola. Allora lui mi ha sferrato un colpo col coltello dritto nel viso: io per ripararmi ho tirato su la mano, e mi ha fatto un grosso taglio nell’anulare sinistro».

E dopo?

«Voleva colpirmi all’addome, ho temuto davvero che mi volesse uccidere. Sono riuscito a girarmi ma mi ha colpito lo stesso nel fianco sinistro, un dolore terribile. Nel colpirmi però anche lui si è ferito a una mano».

E a quel punto cos’è successo?

«Io sono riuscito ad allontanarmi un po’, e a quel punto loro quattro sono scappati perché si sono accorti che il nostro mister aveva chiamato i carabinieri. I miei compagni mi hanno soccorso dicendomi di stare calmo e dandomi qualcosa per tamponare le ferite: perdevo davvero tanto sangue. Poi è arrivata l’ambulanza e mi ha portato all’ospedale di Baggiovara, dove mi hanno messo 12 punti nella mano e 7 nel fianco. Il dito è risultato anche rotto: ci vorranno almeno 30 giorni, e spero di riavere la funzionalità completa della mano. Almeno ho salvato il viso: mi voleva fare davvero molto male».

Come va adesso?

«In certi momenti sento ancora delle fitte di dolore, sia al fianco che alla mano. Dovrò fare poi dei controlli in questi giorni, spero che tutto vada bene. Più di tutto però è quando vado col pensiero a quello che è successo: è stato veramente un trauma, non avrei mai pensato che nella mia vita mi capitasse una cosa del genere, mai e poi mai poi per una partita di calcio. Quando ha mirato all’addome, quel ragazzo poteva veramente uccidermi, ma grazie a Dio sono riuscito a girarmi e così mi ha preso solo sul fianco. È veramente sconvolgente quello che è successo: non c’era nessun motivo perché ci aggredissero così».l

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