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I bilanci dell'Ausl di Modena contestati, la Cisl attacca: «Gettonisti a 12mila euro al mese, sono la pietra al collo dell’Azienda»

I bilanci dell'Ausl di Modena contestati, la Cisl attacca: «Gettonisti a 12mila euro al mese, sono la pietra al collo dell’Azienda»

Il commento del sindacato: «I medici delle cooperative pesano sui bilanci»

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MODENA. «Ora è arrivato il timbrino della magistratura contabile: i medici gettonisti sono la pietra al collo del sistema di gestione del personale di Ausl Modena. Lo diciamo da tempo, praticamente da sempre. Anzi, lo denunciamo, perché un’azienda costretta a pagare anche 12mila euro al mese un gettonista è la polaroid di un allarme rosso. Non basta dire che abbiamo la sanità più bella del mondo. Bisogna agire, ricostruire e possibilmente farlo insieme. Azienda Usl esca dalla sua torre d’avorio e apra subito un tavolo di confronto».

Così Gennaro Ferrara, segretario generale di Cisl Fp Emilia Centrale, commenta le parole lapidarie della Corte dei Conti sui bilanci dell’Ausl di Modena che ha sancito come «il ripetuto ricorso a medici turnisti provenienti da cooperative pregiudica i processi di razionale organizzazione del personale».

«Chiarito in premessa che l’Ausl di Modena naviga nelle acque rese tempestose dal taglio sulla sanità pubblica, quello che dicono i magistrati riguarda, però, la gestione che viene fatta sul territorio – prosegue Ferrara –. Prima dei giudici contabili lo hanno capito i cittadini, per i quali la sanità che sta peggiorando e diventando terreno di caccia delle compagnie assicurative private. Per curarsi occorre sempre più andare a pagamento. Lo capiscono i sindaci, con le mani legate ogni volta che un loro concittadino necessita di un esame urgente e non ha i soldi per poter andare a pagamento».

Secondo Cisl «lo capiscono, soprattutto, infermieri e medici, schiacciati da turni massacranti e pagati sostanzialmente poco. Non ci voleva la Corte dei Conti per scoprire che avanti di questo passo saranno sempre meno i medici che sceglieranno di lavorare in condizioni al limite dell’impossibile nella sanità pubblica».

«Quella dei medici gettonisti è vissuta dal personale ospedaliero come una presa in giro. Strapagati, turni comodi, la possibilità di tenere insieme lavoro e vita privata. Ausl Modena lo sa bene. Lo sa perché Cisl Fp glielo ha ricordato quasi ogni giorno, lo sa perché la delusione del suo personale ha raggiunto livelli di guardia. Siamo un sindacato responsabile e, anche oggi, chiediamo all’Ausl Modena di capire che quello in corso è un terremoto e occorre fermarsi, pensare ad una nuova ingegneria del sistema e tornare ad investire dove è più necessario. È tempo di costruire davvero una sanità territoriale, capace di essere meno ospedale centrica e di rimettere in rete tutti gli attori, a cominciare dai medici di famiglia e dai pediatri, il cui supporto sarebbe fondamentale – spiega il sindacalista di Cisl Fp Emilia Centrale –. Occorre prendere atto che la riforma dei Cau non sta girando come dovrebbe, lo dimostra il personale ospedaliero, dei pronti soccorsi soprattutto, costantemente in overbooking. Occorre prendere coscienza del fatto che non si può proseguire investendo milioni di euro in gettonisti, perché questa è una toppa peggiore del buco. Per questo chiediamo all’Ausl di Modena che, con grandissima urgenza, convochi i sindacati non per una passerella, non per dire ancora una volta “va tutto bene, ce la faremo” ma per lanciare il piano Marshall della nostra sanità».

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