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Sicurezza stradale

Modena, flashmob per dire «basta morti in strada» e chiedere la "città 30" come a Bologna

di Mattia Amaduzzi
Modena, flashmob per dire «basta morti in strada» e chiedere la "città 30" come a Bologna

L'evento organizzato per ricordare Anna Amoroso, la donna investita e uccisa il 1° maggio in viale Ciro Menotti

06 maggio 2024
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MODENA. Domenica 5 maggio Anna Amoroso, l’anziana signora investita e uccisa la serata del 1° maggio, avrebbe compiuto 85 anni. Per ricordarla, e per sensibilizzare la cittadinanza alla tematica della sicurezza stradale, il comitato Modena30 ha organizzato un flash mob nel luogo in cui è avvenuto l’incidente, l’attraversamento pedonale all’incrocio tra via Bellini e viale Ciro Menotti.

IL RICORDO DI ANNA AMOROSO
«L’evento di oggi è in continuità con quello che stiamo cercando di fare, cioè difendere le strade affinché siano di tutti – ha spiegato Davide Paltrinieri, referente di Modena30 –. A dicembre avevamo fatto un’installazione con una bici bianca dov’è morto Andrea Della Casa. Questo flash mob l’abbiamo organizzato di fretta, perché appunto oggi (domenica 5 maggio, ndr) sarebbe stato il compleanno di Anna. Abbiamo provato a contattare i suoi parenti, ma per questione di tempistiche non siamo riusciti ad avere un riscontro. Siamo qui perché troviamo assurdo che non si possa attraversare la strada a piedi senza rischiare ogni volta la vita. Ciò uccide il concetto di vivibilità di una città che dovrebbe essere di tutti, non soltanto delle automobili».



Secondo l’ipotesi formulata da Paltrinieri, probabilmente «come accade spesso nelle strade a doppia corsia, la prima auto si è fermata, mentre la seconda ha sorpassato senza dare la precedenza.

L’aspetto assurdo è che, dai calcoli che abbiamo fatto basandoci sulle stime della massa e della distanza della caduta dal punto di impatto, sembra che la ragazza andasse a 47 orari, e quindi sotto il limite dei 50.

Questa stima, ancora una volta, serve a ribadire, quanto 20 chilometri orari di scarto nei limiti di velocità facciano la differenza tra la vita e la morte».

LA RICHIESTA DI UNA "CITTÀ 30"

Naturalmente questa non è una versione ufficiale, dato che la Polizia locale sta ancora ricostruendo la dinamica dell’incidente. Quello che è certo, che ancora una volta Modena30 ha ribadito quanto sia importante introdurre in città un sistema simile a quello adottato a Bologna, «perché è un modello che permette a tutti di convivere al meglio, di scegliere di spostarsi liberamente e non essere sempre costretti a muoversi in macchina. Gli errori umani sono all’ordine del giorno, e per questo motivo le strade devono cambiare per ridurli al minimo. E per farlo, devono cambiare affinché le velocità siano meno sostenute», ha concluso Paltrinieri.

DALL'INIZIO DELL'ANNO 15 MORTI IN STRADA

Dall’inizio dell’anno, nella provincia di Modena si sono verificate 15 morti su strada, di cui 4 pedoni. Dati che indicano come qualcosa debba essere cambiato.

Al flash mob hanno partecipato una ventina di persone, che hanno attraversato a più riprese l’incrocio pedonale, mostrando agli automobilisti (non sempre pazienti) i cartelli.

Tra questi c’era anche Ermes Spadoni, presidente Fiab Modena. «Vorremmo raggiungere la Vision Zero, ovvero nessun morto per strada. Attualmente le strade, in tutta Italia e anche a Modena, sono pericolose, e lo dimostrano questi casi. Cosa fare? Con l’introduzione della patente a punti è rallentata la decrescita dell’incidentalità e dei morti. A questo punto, servono ulteriori misure, e tutte le strade vanno ripensate nella logica di maggiore convivenza di tutte le utenze».