Gazzetta di Modena

Modena

L'insediamento

Rifiuti, grandi opere e sanità: le prime “grane” di Massimo Mezzetti

di Luca Gardinale
Rifiuti, grandi opere e sanità: le prime “grane” di Massimo Mezzetti

Dalla modifica del porta a porta ai “contenitori” culturali, tutte le sfide del nuovo sindaco di Modena

13 giugno 2024
3 MINUTI DI LETTURA





MODENA. Per il momento non sembra ancora averci ripensato: anzi, i pensieri iniziali, legati più che altro al dispiacere di lasciare quello che era diventato il suo mondo, ovvero la cultura e il cinema, sembrano essersene andati. Ma oggi Massimo Mezzetti è più carico che mai, galvanizzato da una vittoria quasi “bulgara” nelle percentuali e dal consenso personale che è andato ben oltre quello della coalizione e del Pd. Ma quindi, è tutto bellissimo? Non proprio, o almeno non solo. Perché oltre all’entusiasmo e agli aspetti positivi del nuovo incarico, il nuovo sindaco, che proprio ieri è stato nominato ufficialmente, a breve dovrà affrontare una serie di... “grane”. E se le prime che vengono in mente sono politiche, quelle più importanti da affrontare saranno amministrative, perché la città aspetta una serie di risposte.

La raccolta differenziata dei rifiuti
Ma quali saranno dunque le prime “grane” che dovrà affrontare il nuovo sindaco Mezzetti?

La prima è senza dubbio quella della raccolta differenziata dei rifiuti: dopo averlo annunciato in campagna elettorale, il primo cittadino ha ribadito che tra le sue prime azioni ci sarà quelle di chiedere a Hera di modificare la modalità del porta a porta. «Bisogna ripartire e mettersi dalla parte dei cittadini - ha detto lunedì sera Mezzetti dopo la vittoria - in queste settimane in tanti mi hanno detto “io la differenziata la voglio fare, ma ho delle difficoltà”. E se i cittadini hanno difficoltà a fare la raccolta come è stato proposto, credo che sia necessario cercare un metodo diverso, tenendo fermo l’obiettivo».

Le ipotesi che ha in mente Mezzetti sono due: il passaggio dai sacchetti per carta e plastica ai bidoncini, come avviene in altre città, oppure il ripristino di piccoli cassonetti (con l’apertura a tessera) nelle zone più complesse, in particolar modo dove ci sono tanti condomini. Un’operazione non proprio semplice, dal momento che le modifiche sono costose per l’azienda, ma il primo cittadino sembra deciso ad andare avanti.
Restando al tema rifiuti, un’altra grande sfida sarà lo spegnimento dell’inceneritore: l’obiettivo è fissato per il 2034, ma questa sarà la consigliatura che dovrà decidere cosa fare dell’impianto.

Le grandi opere in città
E poi ci sono le grandi opere in città: molti cantieri sono in corso, ma dovranno trovare compimento sia dal punto di vista infrastrutturale, sia per quanto riguarda i contenuti. L’elenco è lungo, partendo dalle ex Fonderie, per le quali c’è l’incognita dei fondi del Pnrr, ai grandi cambiamenti in atto nell’area nord. E a proposito della Sacca, appena prima delle elezioni è arrivata l’ultima “polpetta avvelenata” dall’ex sindaco Muzzarelli, con l’accordo con la comunità islamica per l’ampliamento e la concessione gratuita fino al 2063: un impegno molto vincolante, di cui Mezzetti non sapeva nulla.

E poi ci sono i grandi progetti sul fronte culturale: la consigliatura 24-29 sarà quella che dovrà chiudere il progetto Sant’Agostino, dando il via al secondo stralcio dei lavori, mentre dall’altra parte si dovrà portare a compimento il progetto all’ex Amcm. Per quanto riguarda l’urbanistica, c’è ancora la questione del Pug, che dovrà entrare definitivamente a regime nonostante i tanti mal di pancia degli ordini e delle associazioni, a partire dalle piccole imprese. C’è poi il tema dell’accentramento e dell’ipotesi del ritorno ai quartieri, particolarmente caro al nuovo sindaco.

Il tema della sanità
E poi c’è un’altra grande questione, se vogliamo poco locale, ma sulla quale il territorio ha la possibilità di dire la sua: la sanità. La riflessione sulla possibilità di unificare le due aziende, quella Usl e quella Ospedaliero-universitaria, è aperta da tempo, e ora Mezzetti avrà un vantaggio: una Conferenza territoriale socio-sanitaria praticamente monocolore Pd – a maggior ragione se tra dieci giorni si dovesse unire anche Mirandola, dove il centrosinistra si giocherà un Comune importante al ballottaggio – dove affrontare il tema con decisione.