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Bus “saltati” a Modena, ultimatum del Comune: «Inaccettabile, ora basta»

Bus “saltati” a Modena, ultimatum del Comune: «Inaccettabile, ora basta»

L’assessore Zanca dopo la partenza della scuola: «Disappunto per la gestione Seta Subito una svolta o chiameremo tutti a rispondere delle proprie responsabilità»

19 settembre 2024
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MODENA. Con un po’ di eleganza, lo chiama disappunto. Poi si ferma un attimo: «In realtà questo è un grido di dolore vero e proprio, perché questa amministrazione comunale non può accettare una situazione del genere». Anche perché a farne le spese sono i cittadini, e in particolar modo i ragazzi che di quel servizio avrebbero bisogno per andare a scuola. Al centro c’è il servizio di trasporto pubblico cittadino, e in particolare l’esordio non proprio felice - continuando con le espressioni eleganti... - del nuovo anno scolastico: come abbiamo raccontato sulla Gazzetta, da lunedì tanti studenti non sono riusciti a prendere l’autobus, vedendosi passare davanti mezzi strapieni che alle fermate tiravano dritto con le insegne spente. Tutto questo nonostante il taglio delle corse che, nelle intenzioni dell’azienda Seta, avrebbe dovuto garantire almeno quelle che sono state confermate. Una partenza che non è piaciuta per niente al sindaco Massimo Mezzetti e agli assessori Giulio Guerzoni (Mobilità) e Paolo Zanca (Rapporti con le aziende partecipate). E proprio Zanca ieri ha fatto il punto di una situazione che il Comune considera inaccettabile.

Assessore Zanca, partiamo dalle settimane scorse: da quando vi siete insediati, avete incontrato i vertici Seta? Il taglio delle corse in città è stato condiviso?

«Abbiamo incontrato i vertici Seta tre volte, e a luglio, in un vertice con Amo, ci sono stati comunicati i nuovi orari. In realtà inizialmente ci era stata proposta una variazione che non sembrava particolarmente impattante, mentre a luglio le cose sono cambiate, con una modifica decisamente più importante. Noi in quella sede abbiamo preso atto della rimodulazione, anche perché il problema è che mancano gli autisti, e non possiamo tirarli fuori dal cilindro. Abbiamo però fissato l’avvio delle scuole come banco di prova per capire...».

E a giudicare da quello che si è visto in questi giorni, non è andata proprio benissimo...

«L’avvio delle scuole non è stato positivo. E se da una parte è vero che la pioggia di questi giorni non ha aiutato, dobbiamo tenere conto che il nuovo orario deve “reggere” l’inverno, con condizioni meteorologiche anche peggiori. Quindi, di fronte a una partenza del genere, non possiamo che esprimere il nostro disappunto, e la cosa che ci preoccupa è che la situazione non dà segni di miglioramento. Anche perché in campo ci sono tanti problemi di cui quello che vediamo è solo la punta dell’iceberg, ma sotto c’è una massa molto più grande...».

Qualche esempio?

«Detto che ci sono dei problemi di fondo, a partire dai finanziamenti insufficienti da Roma, ci sono tante situazioni che non vanno. Per prima cosa, vogliamo capire perché la carenza di autisti colpisca così pesantemente Modena, in misura molto minore Reggio, e per niente Piacenza, dove esiste un accordo per favorire l’utilizzo di personale su Modena, alloggio compreso. Del resto, il taglio delle corse ha colpito solo Modena. Ma a questo punto mi chiedo: parliamo di un’azienda sola o di tre aziende diverse? Insomma, Seta esiste da 12 anni, ma evidentemente in tutto questo tempo non sono riusciti a creare un’azienda unica, ma tre realtà diverse, e il prezzo di questa situazione, che ha responsabilità collettive che riguardano anche chi l’azienda l’ha amministrata negli anni scorsi, lo sta pagando Modena. Ecco, questa amministrazione comunale non è disposta ad accettare una situazione del genere. L’altro problema è sindacale: l’impressione è che il sistema di rapporti sindacali non sia particolarmente “oliato”, che ci sia qualcosa che “tocca”. Un esempio? Oggi in Seta ci sono due contratti: uno per chi c’era prima del 2012 e uno per chi è arrivato dopo. La conseguenza è che è difficile invogliare i giovani ad andare a fare gli autisti, visto che si troverebbero ad avere il contratto “nuovo”: anche qui, è possibile che in 12 anni non siano riusciti ad armonizzare i contratti?».

Eppure i mezzi sono stati rinnovati...

«È vero: in questi anni sono stati investiti 11-12 milioni di euro sui mezzi, risolvendo diversi problemi, come quello degli incendi sui bus. Il problema è che agli investimenti sui mezzi non è seguito un investimento dello stesso livello sul personale viaggiante, che è un patrimonio che va tutelato e curato».

Ma Seta ci sarà anche in futuro? Perché la volontà della Regione è quella di andare verso l’azienda unica, sotto la regia Tper...

«Oggi siamo alla vigilia di due importanti scadenze: la prima è la gara per la gestione del servizio, con l’Agenzia di Mobilità che a gennaio dovrà dire che si parte con la procedura per i bandi. L’altra scadenza è quella per la costruzione della grande holding del trasporto regionale. Ma a questo punto ci chiediamo in quale condizioni Seta arriverà a queste scadenze... per questo, il nostro è un grido di dolore vero e proprio, perché il servizio pubblico di una città come Modena non può essere questo, anche al netto del sottofinanziamento romano...».

Di fatto suona come un ultimatum: chiederete le dimissioni ai vertici Seta, a partire dal presidente Cirelli?

«La nostra richiesta è molto semplice: cara Seta, se è vero quello che ci avete detto sul nuovo orario, allora fatelo, adesso. Se le cose non cambieranno entro pochi giorni, allora chiameremo tutti alle proprie responsabilità, e per “tutti” intendiamo anche Tper, che con Herm ha la maggioranza delle quote, e la Regione, di cui Tper è una partecipata. A loro, chiederemo provvedimenti drastici sulla gestione dell’azienda. Prima, però, vogliamo capire se è possibile avere un trasporto pubblico vero, che dia risposte alle persone».