Alberi abbattuti sul Secchia, tronchi in golena mentre passa la piena: scatta la corsa a triturarli
L’area disboscata del parco fluviale al centro di una nuova polemica: «Potevano finire inghiottiti nella corrente del fiume». Aipo replica: «Nessun pericolo»
MODENA. Pioggia battente, fango e soprattutto la piena del fiume. Ma i lavori di trinciatura dei tronchi tagliati negli scorsi giorni al parco fluviale del Secchia sono proseguiti ininterrottamente anche ieri.
Una montagna di segatura
Anzi, i ritmi sono stati accelerati per evitare che i fusti finissero per essere inghiottiti dalla corrente e andassero a peggiorare la situazione incagliandosi sotto ai ponti.
Così le operazioni sono state velocizzate e ieri dal Percorso natura era ben visibile una vera e propria montagna di segatura, con i mezzi al lavoro a spron battuto nell’area golenale limitrofa al letto del fiume. Qui i lavori procedono da mesi per eliminare in totale 30 ettari di alberi. Ma solo nelle ultime settimane è emerso che le aziende incaricate hanno tagliato per errore 6 ettari di bosco non previsto. Ed è partita una raccolta firme che ha già raccolto migliaia di aderenti.
Il Comitato protesta
«Vediamo spesso che con le piene tronchi e rami vengono trascinati e poi si incastrano nelle bocche – commenta Massimo Neviani del Comitato salute ambientale di Campogalliano – Non è la prima volta che vengono tagliati gli alberi e poi i fusti finiscono inghiottiti dalla corrente. Fortunatamente, finché ci sono piene così va tutto bene e il sistema regge. Basti pensare che questa è stata di 400 metri cubi al secondo, mentre l’anno scorso eravamo a quota 1300. Ma appena si supera la soglia partono i problemi. Dal punto di vista idraulico non cambia nulla, è bene ricordarlo. La gente è convinta che questo taglio aiuterà, ma non è fino a quando non verrà rifatto tutto la situazione rimarrà tale. Se il volume della cassa di espansione è piccolo qualsiasi cosa si fa è vana, non serve a nulla. Sono cose già valutate anni fa, nessuna novità insomma» conclude Massimo Neviani, del Comitato salute ambientale di Campogalliano.
La replica di Aipo
Intanto, Aipo fa sapere che la situazione è sotto controllo e che le piene, al momento in cui andiamo in stampa sono sotto controllo.
L'Agenzia interregionale per il fiume Po spiega che «i fusti tagliati e appoggiati nell’area golenale non costituiscono un pericolo e che, quando si verificano questi eventi atmosferici, c’è sempre una quantità di detriti, come tronchi e ramaglie, che viene trascinata dalla corrente. Questi vengono poi asportati dal letto del fiume una volta passata l’ondata».