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In tribunale

Diffusero sui social il video hot di due adolescenti, evitano il processo per revenge porn pagando i danni: «Sia da monito per tutti i giovani»

di Daniele Montanari

	Due giovani furono ripresi nei bagni della discoteca e il video venne diffuso sui social
Due giovani furono ripresi nei bagni della discoteca e il video venne diffuso sui social

Due ragazzini di Sassuolo furono ripresi nei bagni della discoteca Rockville durante un rapporto intimo. Una diciottenne di Modena filmò la scena e la pubblicò su Instagram (ha patteggiato dieci mesi): ora sono stati puniti con il risarcimento danni anche i due ragazzi che avevano rilanciato il video

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SASSUOLO. Pensavano di non aver fatto niente di male per aver solo “girato” un video hot. Invece hanno rischiato un processo per revenge porn. Lo hanno evitato solo chiedendo “scusa” con una transazione che ha portato al pagamento di alcune migliaia di euro di danni. Protagonisti della storia due ragazzi oggi 21enni residenti nel distretto ceramico.

I fatti risalgono al mese di ottobre di 3 anni fa

Tutto parte nell’ottobre 2021 nella discoteca Rockville di Roteglia, a Castellarano. Una 14enne e un 15enne, entrambi di Sassuolo, italiani, durante quella lunga serata si sono appartati chiusi in bagno, facendo sesso. Lo hanno capito bene alcune ragazze passate dal bagno in quel momento, tra cui una 18enne di Modena, che ha pensato bene di “documentare” la cosa. Ha preso il telefonino e lo ha messo sopra la porta del bagno, riuscendo in questo modo a riprendere con la telecamera la scena hot che si stava consumando. E poi ha pensato anche di pubblicare il video su Instagram, sempre all’insaputa dei due amanti minorenni. Che poi volevano sprofondare, quando sono stati riconosciuti nel video da amici e parenti. A maggio la ragazza che ha fatto il video ha patteggiato dieci mesi per diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, e interferenze illecite nella vita privata. Revenge porn insomma.

L’opposizione alla richiesta di archiviazione accolta dal gip

Per i due ragazzi, 18enni all’epoca, che avevano “solo” rilanciato il video sui social, la Procura aveva chiesto l’archiviazione. Ma si sono opposte le difese dei due adolescenti ripresi – l’avvocato Massimo Fiorillo per la 14enne e l’avvocato Giuliano Riva per il 15enne – sostenendo che anche senza l’intenzione di nuocere ai minorenni ripresi, i due avevano comunque fatto loro danno anche con la semplice diffusione del video. Il gip ha condiviso la posizione, rimandando a ottobre gli atti al pm e disponendo una nuova imputazione nei loro confronti. Tramite i loro avvocati, Luca Brezigar e Antonietta Sghedoni, i due oggi 21enni tramite transazione hanno allora proposto il pagamento di alcune migliaia di euro ai due ripresi, a riconoscimento del danno. E loro in accordo con le famiglie hanno rimesso la querela. Il gip Andrea Scarpa ne ha preso atto, e ieri mattina ha disposto la chiusura del caso. «Deve essere monito per tutti gli adolescenti – ha commentato a margine l’avvocato Sghedoni – i contenuti illeciti non vanno mai fatti girare sui social».

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