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Il caso

Tutor spento sulla Modena-Sassuolo, il Comune di Formigine incarica un legale: «Danni anche alla nostra immagine»


	Il tutor sulla Modena-Sassuolo è sotto sequestro
Il tutor sulla Modena-Sassuolo è sotto sequestro

La decisione in vista di un possibile processo dopo il sequestro dell’autovelox sulla tangenziale, che nel 2023 aveva rilevato oltre 71mila infrazioni con relative multe

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FORMIGINE. Una questione particolarmente complessa, per cui il Comune di Formigine intende non farsi trovare impreparato. Il tema è, ancora una volta, quello del sequestro del tutor installato sulla tangenziale Modena-Sassuolo per cui nei giorni scorsi il Comune ha disposto di incaricare uno studio legale per l’assistenza nella vertenza, in modo da tutelarsi da eventuali provvedimenti. Tutto nasce, occorre ricordarlo, dalla decisione della procura di Cosenza di sequestrare preventivamente su tutto il territorio nazionale tutte le apparecchiature per la rilevazione della velocità in dotazione ai Comuni, compreso il tutor di Formigine.

Il Comune di Formigine: «Ente offeso, parte lesa»

«Il Comune di Formigine – così la delibera dell’Ente – allo stato e per quanto noto, assume la qualità di ente offeso, in quanto pubblica amministrazione che subisce in via diretta i danni derivanti dall’inadempimento del contratto di appalto. Dopo la conclusione delle indagini preliminari, in caso di rinvio a giudizio (e quindi di processo, ndr) si devono ritenere necessario azioni specifiche». Insomma, il Comune ritiene necessario prepararsi a un eventuale processo in quanto parte lesa in tutta questa vicenda. Basti pensare che, dallo spegnimento, l’Ente ha anche dovuto “mettere mano” al bilancio. Sì, perché da quando il dispositivo è stato sequestrato, lungo il tratto in questione non scattano più le sanzioni per chi supera il limite dei 90 chilometri orari: rispetto alle iniziali previsioni, il Comune “incasserà” molto meno. Nel 2023 aveva rilevato oltre 71mila sanzioni.

L’incarico a uno studio legale

«Si ritiene necessario, in relazione alla complessità della vicenda, incaricare uno studio legale specializzato in tali materie per valutare la vicenda giudiziaria penale che comporta importanti risvolti tra i quali quelli legati all’eventuale risoluzione del contratto». Ma anche, sottolinea ancora il Comune «la quantificazione di ogni altro danno ravvisabile, compreso quello all’immagine dell’Ente locale, nonché all’eventuale costituzione come parte lesa». E così, la giunta ha approvato la proposta per dare mandato al responsabile del servizio di polizia locale di conferire l’incarico a uno studio legale.

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