Lorenzo Carbone uccise la madre e confessò in tv, il perito: «È una persona fragile, no al carcere»
Il 51enne, che davanti alle telecamere aveva ammesso di avere ucciso l'anziana mamma Loretta Levrini, è stato giudicato parzialmente incapace di intendere e di volere
FIORANO. Lorenzo Carbone è parzialmente incapace di intendere e di volere e, proprio in virtù della sua condizione di fragilità, il perito nominato dal giudice sostiene che per lui non sia idonea la collocazione in carcere. Il 51enne, assistito dagli avvocati Giuseppe Rizzo e Giuliana Salinitro, è reo confesso dell’omicidio della madre Loretta Levrini, il 22 settembre a Spezzano di Fiorano. Carbone aveva confessato a Pomeriggio 5, in diretta tv. Ieri il perito, dottor Sergio Isacco, ha illustrato la perizia.
La difesa
«Un lavoro metodico – così la difesa – , svolto di concerto con i nostri consulenti di parte, la dottoressa Alessia Cicolini e il dottor Daniel Benyamin Daniel, e la consulente del pm. Carbone è affetto da un disturbo schizoide di personalità e dello spettro autistico di una portata tale da avere influito grandemente sulla capacità di intendere e volere. A destare preoccupazione sono le condizioni psicopatologiche in cui versava e in cui tutt’ora versa. Il perito ha ritenuto assolutamente inadeguata la collocazione in carcere, conferendo ampio mandato al Servizio sanitario locale, affinché si prenda cura di lui. Una situazione delicata, dove la risposta penale incontra evidenti limiti nelle condizioni di salute di un uomo: condizioni che non sono mai state affrontate adeguatamente e che, per dirla in una con il perito nominato dal giudice, potranno migliorare solo con l’inserimento continuativo in una struttura adeguata. Facciamo un appello alle strutture nel territorio della Regione, affinché anche grazie all’aiuto del Servizio sanitario, possano accogliere Lorenzo in un contesto più consono delle mura del carcere dove ancora oggi è ristretto».