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L’allarme

Dazi, l’appello dei sindaci del distretto ceramico: «Governo ed Europa agiscano»

di Alfonso Scibona

	La ceramica rischia un duro colpo a causa dei dazi
La ceramica rischia un duro colpo a causa dei dazi

Gli Usa sono tra i principali partner e la decisione di Donald Trump rischia di dare un colpo durissimo. La preoccupazione espressa da Matteo Mesini, Marco Biagini, Elisa Parenti e Luigi Zironi, sindaci di Sassuolo, Fiorano, Formigine e Maranello, e del presidente della Provincia di Modena, Fabio Braglia

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SASSUOLO. Dopo il mondo imprenditoriale anche la politica cerca di far sentire la propria voce in merito alla firma dei dazi da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sulle merci in entrata negli Usa, in particolare per quelle che partono dal distretto ceramico: piastrelle e macchinari. I sindaci Matteo Mesini (Sassuolo), Marco Biagini (Fiorano), Elisa Parenti (Formigine), Luigi Zironi (Maranello), insieme al presidente della Provincia di Modena, Fabio Braglia, esprimono vera e profonda preoccupazione per la decisione degli Stati Uniti di imporre dazi del 20 per cento sulle importazioni europee, un colpo durissimo per le imprese del distretto e per l’intero tessuto economico locale.

Il peso dei dazi

«Il nostro distretto – dicono in coro – è un’eccellenza internazionale che esporta oltre l’85 per cento della sua produzione ed è il fulcro di un sistema industriale che coinvolge la ceramica, la meccanica, la logistica, l’agroalimentare e l’automotive e la chimica. Questi dazi rischiano di innescare una reazione a catena devastante su tutta la filiera, comprimendo la competitività delle imprese e scaricando i costi sui lavoratori e sulle famiglie. Occorre evitare che decisioni commerciali arbitrarie penalizzino territori che hanno costruito il proprio sviluppo sull’innovazione e sulla qualità».

Sostegno alle imprese

Poi l’accenno all’intervento del mondo produttivo, avvenuto nei giorni scorsi. «La nostra voce – proseguono – vuole essere al fianco degli imprenditori. Le nostre aziende stanno già affrontando difficoltà senza precedenti: il rialzo dei costi energetici, la pressione delle normative europee sulle emissioni (Ets) e ora il peso aggiuntivo di nuovi dazi commerciali. Questa combinazione rischia di mettere fuori mercato il distretto ceramico e molte altre realtà del Made in Italy. Se l’Europa non reagisce con determinazione, interi settori produttivi verranno sacrificati».

L’allarme dei sindacati

Gli amministratori poi ricordano che «Cgil, Cisl e Uil Modena hanno lanciato un appello alle istituzioni, alle forze politiche e alle associazioni d’impresa per affrontare insieme questa emergenza». Unire le forze è essenziale per difendere l’occupazione e il futuro del nostro territorio. «Condividiamo il loro allarme – aggiungono – perché “nessuno si salva da solo” e la “salvaguardia del Made in Italy e del Made in Modena” devono essere gli obiettivi comuni. Ma oggi non basta chiedere all’Europa di intervenire. Per mesi abbiamo visto soffiare i venti del sovranismo e abbiamo sentito dipingere Trump come un modello. La storia dimostra che protezionismo e nazionalismi economici generano solo instabilità e recessione. Ovunque si affermino, i sovranismi finiscono per danneggiare imprese, lavoratori ed economie intere».

L’appello al governo

Infine, i sindaci del distretto ceramico concludono con un appello al governo italiano «Il nostro governo – dicono - ha il dovere di agire con determinazione. Non possiamo più permetterci di minimizzare i rischi: siamo di fronte a un attacco diretto al nostro sistema produttivo. Chiediamo di mettere in campo tutte le azioni necessarie per difendere le nostre imprese e i posti di lavoro».