Gazzetta di Modena

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Violenza giovanile

Botte e minacce a uno studente del Meucci di Carpi: «Non parlare o ti ammazziamo»

di Manuel Marinelli

	Lo studente è stato portato in ospedale
Lo studente è stato portato in ospedale

Un 15enne è stato accerchiato e picchiato nel cortile durante la ricreazione per una sigaretta: autore dell’aggressione un branco di 10 ragazzi. Solo pochi giorni fa fuori dall’istituto era scoppiata una rissa tra ragazzine. La preside Viviana Valentini: «Identificheremo i responsabili e li puniremo in modo esemplare»

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CARPI. Ancora botte, ancora violenza tra ragazzi nelle scuole di Carpi. Ma questa volta c’è di più: una minaccia di morte, della serie “se parli di quello che è successo con qualcuno ti ammazziamo”. Vittima è un ragazzino di 15 anni, accerchiato e poi picchiato da un branco di 10 ragazzi durante la ricreazione nel cortile dell’istituto Meucci in viale dello Sport, proprio dove, qualche giorno fa, due ragazzine si sono prese a calci senza esclusione di colpi davanti alla folla di coetanei.

L’aggressione

La cronaca dei fatti ci riporta a lunedì 7 aprile. Lo studente era uscito nell’area cortiliva della scuola per l’intervallo. Un momento di svago e relax tra una lezione e l’altra per scambiare due chiacchiere, mangiare qualcosa e respirare una boccata d’aria. Ecco, proprio quel momento leggero, di pausa, si è trasformato in un incubo per il 15enne, che è stato accerchiato da un branco di coetanei. Il motivo dell’aggressione pare essere legato a una sigaretta, che forse il giovane si sarebbe rifiutato di consegnare a uno del gruppo. Fatto sta che sono partite le botte e il giovane si è ritrovato a terra accerchiato dal gruppo. Il giovane è riuscito a sfuggire ed è stato poi accompagnato dai docenti in presidenza, dove è stato ricevuto prima dalla vicepreside e poi dalla preside della scuola, che si sono sincerate delle sue condizioni. È stata poi chiamata la mamma, che una volta accorsa a scuola ha deciso di portare al Pronto soccorso il figlio, dolorante alla schiena a causa dell’aggressione. I medici lo hanno visitato indicando sul referto cinque giorni di prognosi per le lesioni riportate.

Le minacce

Ma l’episodio non si è concluso qui. Lo studente ha infatti ricevuto minacce gravissime da parte dei bulli. «Non parlare di quello che è successo, altrimenti ti ammazziamo». Parole pesanti (riportate da Tempo, ndr), che fanno male anche più delle botte ricevute a scuola. E la paura che quei messaggi ricevuti si trasformino in realtà è concreta, sia per il giovane, ora terrorizzato, sia per i genitori.

Parla la preside

Il dirigente scolastico del Meucci Viviana Valentini ha denunciato con fermezza quanto accaduto, assicurando il massimo impegno nell’individuare gli autori: «Anche durante la ricreazione i presidi da parte degli insegnanti sono costanti, ma quel particolare momento è sfuggito all’attenzione dei docenti: è stato infatti un episodio durato solo qualche secondo, scaturito da futili motivi, una sigaretta. Lo studente è riuscito subito a sottrarsi dal branco, formato da una decina di coetanei. Lo abbiamo subito ricevuto in presidenza, lui ci ha raccontato tutto e abbiamo avvertito la mamma. Aveva la schiena arrossata, nessuna ferita o lesione. Ma la madre ha preferito comunque portarlo al Pronto soccorso, come consigliamo sempre di fare in questi casi. Ora ci impegneremo per identificare gli autori del gesto e punirli in modo esemplare. Riguardo alle minacce, noi come scuola non sappiamo nulla, non ci è stato riferito. Purtroppo i ragazzi ora tendono a teatralizzare tutto per metterlo sui social. Io personalmente non li uso e cerco di stare fuori da queste dinamiche, ma l’appello che voglio fare ai genitori è di controllare i telefoni dei propri figli. Siamo arrivati a un punto in cui forse dobbiamo farci qualche domanda».
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