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Traffico, le richieste dei sindaci modenesi: «Costruire una via Emilia bis e una nuova linea ferroviaria»

di Stefano Luppi

	Troppo traffico e incidenti in via Emilia: i sindaci studiano soluzioni
Troppo traffico e incidenti in via Emilia: i sindaci studiano soluzioni

Il Consiglio provinciale nella seduta di martedì 29 aprile discuterà il documento “Una mobilità pubblica integrata, sostenibile e competitiva per la provincia di Modena. Verso una nuova strategia territoriale condivisa”

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MODENA. Martedì 29 aprile il Consiglio provinciale discuterà il documento “Una mobilità pubblica integrata, sostenibile e competitiva per la provincia di Modena. Verso una nuova strategia territoriale condivisa”, firmato dal sindaco di Carpi Riccardo Righi per conto del gruppo provinciale “Insieme per una Nuova Provincia” (la maggioranza degli amministratori di centrosinistra).

Potenziare la rete viaria

Il documento, dopo avere ricordato che a fine 2026 scadrà l’affidamento a Seta Spa del servizio provinciale di trasporto pubblico, entra presto nel merito evidenziando le criticità maggiori in provincia: «L’adeguamento/potenziamento di vari tratti della via Emilia e la realizzazione di tratti di “via Emilia bis”; collegamento dell’area produttiva della “Graziosa” di San Cesario con Modena Sud; via Nonantolana in direzione Modena; tangenziale Rabin Modena - tratto raccordo SP 255-SP2; variante strada provinciale Sorbarese». Righi poi analizza alcuni punti economici scrivendo che «è indispensabile un aumento degli stanziamenti per investire in politiche di mobilità sostenibile e nella transizione ecologica del settore. Il bacino territoriale della provincia di Modena soffre storicamente di un sottofinanziamento del tpl» e fa i conti spiegando tra l’altro che «secondo il rapporto Pendolaria 2025 di Legambiente, questi finanziamenti risultano inferiori alle necessità del settore, rappresentando una diminuzione del 36% in termini reali rispetto al 2009, se si considera l’inflazione degli ultimi 15 anni».

Potenziare la rete ferroviaria

Seguono vari obiettivi ferroviari e viari come a esempio il «potenziamento delle linee ferroviarie provinciali (in particolare Modena-Carpi e Modena-Sassuolo e sue sinergie con la Sassuolo-Reggio Emilia/Stazione Mediopadana) verso modelli di mobilità integrata, prevedendo l’eventuale realizzazione di una metropolitana di superficie con maggiori punti di accessibilità (ad esempio con l’apertura della fermata di Soliera)». Si chiedono anche future fermate a Cavazzona e Gaggio in Piano nel comune di Castelfranco sulla tratta ferroviaria Modena-Bologna, oltre ad «approfondire possibili scenari di ulteriore sviluppo del sistema metropolitano ferroviario o attraverso sistemi alternativi, che guardino ad integrare aree oggi maggiormente scoperte come la montagna e i comuni dell’area nord della provincia». Il testo propone inoltre di sollecitare la Regione alla «realizzazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica per la creazione di una “Ferrovia Cispadana”, linea ferroviaria avrebbe il compito di collegare diverse città tra cui Sassuolo, Reggio Emilia, Carpi, San Felice, Ferrara e Ravenna/Faenza fino a Rimini». Un libro dei sogni o il disegno della provincia del futuro?