Ambra e il parto in ambulanza: «Io e il piccolo Aiden stiamo bene, personale medico meraviglioso»
La trentenne pavullese di Gaiato ha dato alla luce il suo secondo figlio in via Giardini e poi è stata trasportata in elicottero al Policlinico: «Nessuna avvisaglia, è stato tutto veloce ma è andato al meglio, anche se in modo sorprendente»
PAVULLO. Una storia a lieto fine, intensa e improvvisa, quella di Ambra Tazzioli, 30 anni, di Gaiato, che nel tardo pomeriggio di lunedì scorso – 12 maggio – ha dato alla luce il suo secondo figlio. Un parto lampo, avvenuto non in ospedale, ma a bordo di un’ambulanza ferma in via Giardini 67, proprio davanti a un forno di Pavullo. Il protagonista? Un maschietto: Aiden.
Il racconto della mamma
«Era pomeriggio, più o meno le sei. Ho notato una leggerissima perdita di sangue, ma non avevo ancora vere contrazioni. Quelle che sentivo erano preparatorie, perciò ero tranquilla, anche perché era la mia seconda gravidanza - racconta Ambra con voce calma - Poi, venti minuti dopo, ho sentito una contrazione forte. Si erano rotte le acque. Da lì, tutto è andato veloce». Con prontezza, lei e il compagno si organizzano: chiamano la madre di Ambra per badare al primogenito, e si mettono in macchina. Ma Ambra capisce subito che il momento è arrivato: «Ho sentito che la testa era già incanalata. Conoscevo quella sensazione». E a quel punto, la telefonata al 118 diventa inevitabile: «Ci hanno indicato un punto in cui fermarci. È lì che sono salita in ambulanza. Il tempo di sedermi e già avevo l’impulso di spingere. Nessuno si aspettava che sarebbe successo così in fretta». Così nasce il piccolo Aiden, tra le mani del personale dell’ambulanza, «che è stato meraviglioso, preparato e umano», commenta la neo mamma. «Non pubblico mai sui social, ma ho voluto ringraziarli con un post – aggiunge –. In un momento così delicato, mi sono sentita accolta, capita». E dopo il parto in ambulanza, mamma e bimbo vengono subito trasferiti in elicottero al Policlinico: «Avevo le cuffie per attutire il rumore, lui no. Mi guardava con quegli occhioni aperti… ho cercato di coprirgli le orecchie e cantargli qualcosa, anche se probabilmente non si sentiva nulla. Ma era tranquillo. Ho anche notato il tramonto dal finestrino... bellissimo. Ma lo era di più il mio bambino». Insomma, un parto “da film”, che nessuno si sarebbe mai aspettato, nemmeno i professionisti che fino a quel momento l’avevano seguita: «Le visite erano sempre state regolari, non c'è mai nessuna avvisaglia. È andato tutto come doveva andare, anche se in modo sorprendente», conclude Ambra.
Il commento della ginecologa
Anche la dottoressa Elisabetta Petrella, ginecologa del Policlinico, conferma che mamma e bambino sono in ottime condizioni: «È stato un parto molto veloce: a Pavullo è nato il bimbo, e poi sono stati trasferiti da noi in elicottero». E alla domanda se si potesse prevedere un evento simile, la risposta è netta: «Purtroppo no. Le cause di un parto improvviso possono essere molteplici e spesso imprevedibili. In questo caso, è andato tutto per il meglio». E aggiunge: «Dopotutto l’ambulanza è dotata di personale sanitario in grado di affrontare emergenze. È stato un parto naturale. Sia mamma che bambino stanno bene, e questo è l'importante».