Il sindaco e la città che non c’è
La risposta alle parole di Massimo Mezzetti sul tema della sicurezza e della carta stampata: «Lasciamo pure i giornalisti in pasto a chiunque, ma la città va difesa perché non è stupida. Forse è bene fermarsi a riflettere sulla distanza che evidentemente c’è tra la sua città ideale e la città reale»
MODENA. No, non sarà una difesa d’ufficio alla categoria dei giornalisti. Sarebbe fuori fuoco rispetto al problema. Lasciamo pure i giornalisti in pasto a chiunque, ma la città va difesa perché non è stupida. Ieri abbiamo ascoltato per l’ennesima volta la frase «è colpa della stampa» pronunciata dal sindaco Massimo Mezzetti. Questa volta parlava di sicurezza e degli ultimi episodi di cronaca che, a dire del sindaco, sono «titoli di richiamo per vendere qualche copia in più».
In undici mesi di governo Mezzetti il ritornello sui giornalisti è stato capro espiatorio in diverse occasioni.
È colpa dei giornalisti se durante i giorni del Festival Filosofia accadono fatti di cronaca nera e se ne dà notizia.
È colpa dei giornalisti se l’assenza di eventi nell’anniversario di Pavarotti diventa un caso.
È colpa dei giornalisti se il nuovo indirizzo urbanistico della giunta viene visto come negazionista a prescindere.
È colpa dei giornalisti se il sindaco firma una lettera sulle nuove tariffe dei rifiuti e poi, scatenatosi l’inferno, dice che quelle stesse tariffe sono virtuali quando invece la lettera è stata inviata in tutte le cassette della posta dei modenesi.
Da ieri, appunto, è colpa dei giornalisti se la sicurezza in città sta attraversando un momento complesso. Potremmo continuare. Forse è bene fermarsi a riflettere sulla distanza che evidentemente c’è, sindaco, tra la sua città ideale e la città reale. Cercare per strada il signor Malaussène di turno per spiegare questa distanza non le faciliterà il compito. Se proprio serve un capro espiatorio facciamo come nella Belleville di Pennac dove nei momenti di difficoltà si cresce comunque insieme. Negare i problemi non serve a nulla.
* direttore della Gazzetta di Modena