L’addio al maresciallo Cosimo Friolo: «Competente e sempre prezioso»
Il carabiniere di 47 anni morto nello schianto tra Savignano e Spilamberto. I colleghi lo ricordano: «Vicini alla moglie e alla figlia, una persona straordinaria»
VIGNOLA. È un profondo senso di vuoto quello lasciato dalla scomparsa di Cosimo Friolo, maresciallo capo dei carabinieri del Ros (Raggruppamento operativo speciale) di Bologna, che ha perso la vita in un tragico incidente stradale sulla Pedemontana a Spilamberto. Friolo, 47 anni, stava rientrando proprio dal capoluogo emiliano martedì pomeriggio dirigendosi verso Vignola, città in cui risedeva, quando un violentissimo impatto contro un camion, seguito da un secondo scontro con un’Audi, ha provocato la sua morte. Inutili le operazioni di soccorso, il medico del 118 ha costatato il decesso pochi minuti dopo l’arrivo.
Chi era
Nato a Grottaglie in provincia di Taranto, per tutti “Mimmo”, Friolo ha prestato servizio presso il Comando di Vignola dai primi anni 2000 per poi vincere il concorso e diventare maresciallo. Dopo un’esperienza lavorativa a Spilamberto, ha iniziato al Comando operativo di Bologna alcuni anni fa. Lascia una compagna e una figlia di 12 anni, al cui cordoglio si sono stretti i colleghi dell’Arma e tutto il “mondo” sindacale.
Il ricordo
«Figura di riferimento nel panorama investigativo, il maresciallo Friolo era conosciuto e stimato come professionista esemplare, investigatore meticoloso e uomo delle istituzioni». A ricordare il militare è il sindacato Italiano Militari Carabinieri (Sim). «La sua dedizione al dovere, il rigore professionale e l’umanità – continuano ancora dal Sim – con cui ha sempre esercitato la sua funzione rappresentano un’eredità morale e operativa per tutti i colleghi dell’Arma. Il Sim carabinieri si stringe attorno alla famiglia del maresciallo capo Cosimo Friolo, condividendo il dolore dei colleghi e di quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare al suo fianco. La sua improvvisa scomparsa lascia un vuoto incolmabile nella nostra comunità. Cosimo Friolo non era solo un servitore dello Stato, ma un uomo che ha onorato la divisa ogni giorno con silenziosa determinazione. A lui va il nostro ultimo saluto e la promessa di non dimenticare».
Anche la segreteria regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri, retta da Andrea de Virgilio, si è stretta al «profondo cordoglio per la scomparsa del maresciallo Friolo, una persona di estrema caratura umana e professionale. Abbiamo perso un uomo, un padre ed un marito amorevole, ma anche un investigatore di indiscusso spessore. Un compagno di viaggio prezioso che non dimenticheremo mai. Averlo avuto tra le fila della nostra segreteria è e rimarrà motivo di grande orgoglio ed onore. Sarà sempre con noi e continuerà ad assisterci e a vegliarci dall'alto. Un immenso e intenso abbraccio alla famiglia, a cui restiamo vicini».
Il cordoglio
Alfonso Montalbano, segretario nazionale Usmia Carabinieri, racconta che «lo conoscevamo bene e con lui avevamo condiviso momenti di servizio: era una persona straordinaria, umile, preparatissima e sempre disponibile. Proprio grazie a queste sue doti, era stato assegnato al Reparto Anticrimine di Bologna, una struttura altamente specializzata nelle indagini antimafia e contro il terrorismo. Vicini alla sua famiglia, ai colleghi del Reparto Anticrimine e a tutta l’Arma dei Carabinieri, rinnoviamo il nostro impegno a custodire la memoria e l’esempio di chi ha servito con dedizione e onore». La sindaca di Vignola, Emilia Muratori, ha rivolto le condoglianze ai colleghi di Friolo: «Siamo addolorati per la grave perdita del maresciallo capo Cosimo Friolo, ci stringiamo all’Arma e ai suoi uomini porgendo sentite condoglianze», ha scritto la sindaca in un telegramma indirizzato al Ros di Bologna.
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