Pavullo, i vertici dell’Arma per Fugaro: «Un integerrimo dal cuore grande»
Partecipazione straordinaria all’addio del generale: «Continua a ispirarci»
PAVULLO. Straordinario tributo di stima e affetto nel pomeriggio di lunedì 26 a Pavullo per Ottavio Fugaro, il generale di Corpo d’armata dei carabinieri scomparso venerdì a 85 anni. Chiesa di San Bartolomeo gremita per i funerali, con la presenza di tanti rappresentanti dei vertici dell’Arma, e non solo.
L’abbraccio dell’Arma
C’erano sette generali dei carabinieri: Leonardo Gallitelli (comandante generale dell’Arma fino al 2015), Ilio Ciceri (capo di Stato maggiore dell’Arma in congedo), Riccardo Galletta (a capo del Comando interregionale carabinieri “Pastrengo), Maurizio Stefanizzi (comandante interregionale “Vittorio Veneto”), Aldo Visone (comandante “Vittorio Veneto” in congedo), Giampaolo Ganzer (già comandante del Ros) e Marco Lorenzoni (comandante della Legione allievi carabinieri di Roma). Per la Legione Emilia Romagna c’era il vicecomandante, colonnello Mario Polito. Poi ovviamente il comandante provinciale, colonnello Lorenzo Ceccarelli, il comandante della Compagnia di Pavullo, capitano Emanuele Pepe, l’ex comandante Nicola Puccinelli, ora maggiore, e tanti altri, inclusa una fitta rappresentanza dell’Anc. Tra i rappresentanti istituzionali, il sindaco Davide Venturelli, l’ex sindaco Luciano Biolchini e l’ex presidente della Provincia Graziano Pattuzzi. Ma c’era anche il generale Gian Luca Muzzarelli (Aeronautica, in congedo).
La salma è stata accolta in schieramento ufficiale, con i massimi onori. Fugaro infatti è stato a capo del Culqualber, il Comando interregionale dei carabinieri Calabria e Sicilia, vicecapo del Comando interregionale “Pastrengo”, comandante della Legione Emilia Romagna e comandante provinciale di Milano (negli anni di Tangentopoli). Nel 2005 fu insignito dal Presidente della Repubblica Ciampi dell’onorificenza di Grande ufficiale Ordine al Merito della Repubblica. Lascia Maria Pia Balli, odontoiatra a Pavullo, la figlia Rossella, i fratelli Giuseppe e Riccardo, e gli altri parenti.
Il ricordo
«La presenza di così tanti colleghi carabinieri testimonia quanto rispetto, stima, e amicizia fraterna ci fosse nei confronti di Ottavio» ha sottolineato don Luca Giuliani, nuovo cappellano militare dei carabinieri della Legione Emilia Romagna, che ha celebrato assieme al parroco don Antonio Lumare. «Ci lascia un testamento morale fatto di efficacia di operato, competenza nell’azione di comando, difesa della legalità e della sicurezza – ha rimarcato Giuliani – un modello di integrità, competenza e dedizione nel suo lavoro, responsabile e attento. Ora non è più con noi, ma tutto ciò che ha rappresentato, resta: i legami che sembrano spezzarsi per sempre in realtà diventano solo invisibili, interiori, spirituali. E sappiamo bene che sono proprio le cose invisibili quelle essenziali: “L’essenziale è invisibile agli occhi, non si vede bene che con il cuore” si legge nel Piccolo Principe. Così la sua presenza resta, nei tanti che lo hanno amato».
«Come cappellano militare in Emilia Romagna ho trascorso vent’anni con lui – ha ricordato commosso don Giuseppe Grigolon – e vi posso dire che era straordinario. Un uomo severo, che voleva si lavorasse perfettamente. Ma dal cuore grande, e di profonda fede: io l’avevo soprannominato “il Buon Pastore”. Siamo tutti qui a dirti grazie di cuore, caro Ottavio, ti abbiamo amato come comandante, fratello e padre. Che Dio ti accolga adesso in Paradiso». Commosso anche il ricordo del sottotenente Serafino Piermanni, che fu nella sua segreteria a Bologna. E del generale Maurizio Stefanizzi, il carabiniere più anziano: «Era una persona integerrima, per andare d’accordo con lui bisognava fare bene le cose – ha detto – ma era anche uno che ci metteva il cuore in tutto quello che faceva. E quando ci si mette il cuore, non si sbaglia mai. Ringraziamo Dio di avercelo dato».
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