Addio commosso a Cosimo Friolo: «Grande papà e grande carabiniere»
Chiesa di Vignola gremita lunedì scorso per l’ultimo saluto al 47enne maresciallo capo del Ros di Bologna, vittima del tragico incidente sulla Pedemontana tra Spilamberto e Savignano
VIGNOLA. Volti commossi, occhi pieni di lacrime, abbracci di profondo cordoglio. L’ultimo saluto a Cosimo Friolo, maresciallo dei carabinieri che ha perso la vita nel terribile incidente stradale sulla Pedemontana martedì 20 maggio tra Spilamberto e Savignano sul Panaro, è stato un tripudio di emozioni. Tristezza, rabbia e senso di impotenza si respiravano di fronte a una tragedia che ha portato via un padre, amico e devoto servitore dello Stato da più di 25 anni. Friolo, 47 anni, era maresciallo capo presso il Ros (Raggruppamento operativo speciale) di Bologna, viveva a Vignola ed era padre di una figlia di 12 anni.
Il funerale a Vignola
Lunedì 26 maggio, in occasione del suo funerale, la chiesa plebana di Vignola era gremita di persone, dai parenti in prima fila affiancati dai colleghi dell’Arma, fino agli agenti e militari di altri corpi delle forze dell’ordine, oltre al sindaco di Vignola, Emilia Muratori, amici e cittadini che non volevano mancare per l’estremo saluto. Dopo l’omelia di don Luca Fioratti, è stata proprio una parente a prendere parola: «Vorrei che fosse solo un brutto sogno, per svegliarmi domani e scoprire che ci sei. Che sei ancora qui a lottare per rendere questo mondo un po’ più giusto e sicuro, come hai sempre fatto. Tu che eri un padre e un marito affettuoso, un figlio e un amico rispettato. Eri forte, sensibile, disposto a condividere i bei momenti e anche le sfortune. Ti cercherò nello sguardo e nella passione Letizia, nella dolcezza e forza di Irene, nell’abbraccio di mamma e papà, nelle storie condivise in famiglia. Ti sento anche nel rumore assordante del silenzio. Ciao Mimmo».
Il ricordo del collega
A seguito della “Preghiera del Carabiniere”, è stato un collega a salire sull’altare a nome del Ros di Bologna: «Caro Mimmo – ha detto commosso il militare – ho avuto il piacere di conoscerti 4 anni fa, quando sei arrivato a Bologna. Il periodo passato insieme ha suggellato il grande valore dell’amicizia. Personalmente, ti ricorderò per la tua grande umanità, per la tua disponibilità a essere vicino agli altri senza mai voler essere al centro. Ricorderò per sempre il tuo sorriso e la tua dedizione al lavoro: eri sempre rispettoso di tutti e continuavi sulla tua strada, quella dell’amore e degli impegni quotidiani. Ho perso un collega e un amico dotato di grande fermezza d’animo, di tenacia e perseveranza, nonostante le difficoltà. Ti ringraziamo per la testimonianza di vita che ci hai regalato. Ciao Mimmo, non ti scorderemo mai».
L’omelia di don Luca
Anche don Fioratti, nell’omelia, ha ricordato il valore umano e professionale di Friolo: «Cosimo portava nel suo cuore tanto bene donato alla sua famiglia e nella sua missione di carabiniere. Il suo impegno era il sinonimo dell’amore che non si scoraggia e non perde la speranza. La nostra comunità di Vignola è riconoscente a Cosimo, per tutto quanto ha fatto per il territorio nella sua missione instancabile, competente e tenace. Non cercava gli applausi: ogni sua scelta era motivata dalla ricerca del bene per la sua famiglia e per la collettività. Ha cercato di dare più che di prendere, di servire più che di ricevere».
Cosimo Friolo lascia la compagna Irene, la figlia Letizia, i genitori Vincenzo e Lucia, il fratello Pierangelo, le sorelle Mariagrazia, Stefania e Vita Stella, i cognati Bruno, Francesco, Fausto e Cinzia, i suoceri Pietro e Cristina, i nipoti Nicolas, Samuele, Chiara Luce, Alessandro e Ambra.