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Caso Daniela Ruggi, lo “sceriffo”: «Non ho più soldi, quando dissequestrano la casa?»

di Daniele Montanari

	Lo "sceriffo" Domenico Lanza ha chiesto il dissequestro della casa
Lo "sceriffo" Domenico Lanza ha chiesto il dissequestro della casa

Domenico Lanza è finito indagato per la scomparsa della trentunenne di Vitriola: «Andrò a chiedere l’elemosina davanti al Parlamento»

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MONTEFIORINO.  «Io non ce la faccio più ad andare avanti, se non mi ridanno la mia casa. Ho dato fondo ai miei averi ormai per le spese legate a questo caso, e non ho fatto nulla di male. Diventerò un clochard: andrò a chiedere l’elemosina davanti al Parlamento». Dietro la rabbia e l’amarezza di queste parole c’è Domenico Lanza, lo “sceriffo” 67enne di Polinago finito indagato per la scomparsa di Daniela Ruggi, la 31enne sparita da Vitriola il 18 settembre 2024.

E che si è fatto tre mesi di carcere, fino al 5 marzo scorso, per detenzione abusiva di armi, vicenda questa chiusa con un patteggiamento di 18 mesi. La sua posizione in merito alla scomparsa si è notevolmente alleggerita, eppure la sua casa di San Martino di Polinago resta sotto sequestro in attesa del deposito della perizia dei Ris sul sopralluogo fatto in essa a dicembre. Da tre mesi quindi lui vive in un appartamento in affitto a Polinago.

Lanza, qual è la situazione?

«Che ormai ho macinato tutti i miei pochi averi, e non so se riuscirò a pagare l’affitto il prossimo mese. Ho una pensione sì, ma non alta, e le spese che ho sostenuto sono state tante. La vicenda di Daniela mi ha distrutto, psicologicamente ed economicamente. Dico solo questo: la settimana scorsa è morta mia mamma, che era ospite in casa di riposo, e ho fatto fatica a trovare i soldi per il funerale. Sono ridotto così, e ho 67 anni, sono invalido e con problemi di salute. Se non mi ridanno la casa, tra poco sarò anche un clochard».

Non si aspettava che il sequestro durasse così tanto?

«Ma assolutamente no, pensavo fosse questione di qualche giorno ancora dopo la mia scarcerazione il 5 marzo. Da subito è emerso che non avevano trovato nulla di interessante nel sopralluogo di dicembre, io non so perché aspettino così tanto per depositare la perizia e ridarmi indietro la casa. Aspettano forse che venga ritrovata Daniela? Mi tengono fuori casa in sospeso fino ad allora? Ma che senso ha? Pensano che io possa andare avanti all’infinito in questa situazione? Non è affatto così».

Lei non ha idea di dove possa essere Daniela?

«Ma assolutamente no, non ne ho mai avuto idea. Gli ultimi contatti con lei sono stati a inizio settembre, non sapevo neanche che il 18 fosse andata al Pronto soccorso. Non era vero il fatto che io ero l’ultimo ad averla vista, per niente. Non ho la minima idea di dove potesse essere andata allora e di dove possa essere adesso».

Pensa sia ancora viva?

«Sì, io credo che sia ancora viva, perché la conosco come una ragazza di 31 anni piena di vita e di voglia di vivere. Nessuno potrebbe volerla morta. Cercava un compagno con cui mettere su famiglia: può essere che l’abbia trovato e che vogliano restare nascosti. Anche se oggi (18 giugno, ndr) sono ormai 9 mesi di senza la minima notizia di lei e sono tanti. Al punto che adesso il suo caso sembra interessare di meno, non se ne parla quasi più. In questa situazione, se prima ero convinto all’80% che fosse viva, adesso lo sono al 60%. Ma ribadisco: non possono lasciarmi senza casa finché non si risolve il mistero, è assurdo. C’è chi in tv denuncia la casa occupata da stranieri: la mia invece è occupata dalle istituzioni».

Cosa pensa di fare?

«Ah non lo so, ormai i soldi li sto finendo, tra affitto e altre spese: mi ridurrò a vivere da clochard, ad andare a chiedere l’elemosina. Magari andrò a farlo a Roma davanti al Parlamento, così riesco ad attirare un po’ l’attenzione su quello che mi sta accadendo».

Pensa di aver sbagliato qualcosa in questa storia?

«Sono finito in carcere per della biancheria di Daniela mostrata in tv. Aveva lavato quegli indumenti a casa mia, dove l’avevo ospitata per darle una mano. Pensavo di aiutare nelle indagini nel mostrarli, invece mi sono tirato la zappa sui piedi. Sono finito in quest’incubo solo per aver cercato di fare del bene».

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